Biografilm Festival: storie di vita e di danza nell’edizione 2017

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Manifesto

Il Biografilm Festival è da sempre cinema biografico, ma non solo. Per tradizione, è un incrocio affascinante di storie di arte e di vita che sullo schermo ha solo il suo punto di partenza. La tredicesima edizione, in programma a Bologna dal 9 al 19 giugno, è dedicata al tema della danza con anteprime attesissime come quella di L’Opéra, diretto da Jean-Stéphane Bron, Relève – Histoire d’une création, documentario su Benjamin Millepied, coreografo di Il cigno nero e marito di Natalie Portman e soprattutto Io danzerò di Stéphanie Di Giusto, che uscirà in sala il 15 giugno, in cui l’artista francese Soko interpreta Loïe Fuller, la ballerina che a metà ottocento rivoluzionò la concezione della danza. Ma il programma è densissimo di omaggi (per esempio a Peter Greenaway e Piera Degli Esposti), film di fiction e anteprime. Ce ne parla il direttore del festival Andrea Romeo.

Perché quest’anno Biografilm festival è dedicato alla danza?

Un anno fa ho visto il documentario Relève e me ne sono innamorato: ho capito che qualcosa stava succedendo su come si filma la danza con i nuovi mezzi digitali. Poi ho visto Io danzerò e infine sono arrivati in Italia La La Land e Ballerina: quest’anno tutto parla di danza e c’è una nuova voglia di danza, sotto tanti aspetti. Quindi il tema entra in tutte le sezioni: nella retrospettiva su Angus Macqueen c’è Dancing for Dollars, che segue i ballerini del Bolshoi in tournée a Las Vegas. E in programma ci sono anche il film sulla ballerina Bobbi Jene e sull’ Aterballetto, e ancora Vai col liscio, una serie di Sky in tre episodi sull’epopea del liscio romagnolo.

Io danzerò

L’arte e le arti sono da sempre al centro di Biografilm…

Quest’anno in particolare, con l’atteso film Manifesto con Cate Blanchett, e Bill Viola: The Road to Saint Paul’s, China’s Van Gogh e Fame, un viaggio clamoroso sulla street art. In più, nel concorso Italia, c’è I’m Not Alone Anyway che racconta l’avventura artistica della critica d’arte Francesca Alinovi. E in Biografilm Music abbiamo Rumble: The Indians Who Rocked the World, il documentario al quale hanno partecipato Martin Scorsese e i più grandi appassionati di musica rock per raccontare la storia della cultura degli indiani d’America nella musica rock statunitense.

Chi sono i protagonisti degli omaggi?

Peter Greenaway, che ci parlerà del suo nuovo documentario su Martin Lutero, che dovrebbe essere pronto per l’autunno. Rivedremo tre suoi clamorosi film, Il ventre dell’architetto, Giochi nell’acqua e Il cuoco, il ladro, sua moglie, l’amante. A Sabina Guzzanti dedichiamo un’intera retrospettiva come documentarista ma anche come attrice, in film come Bimba e Troppo sole. A Biografilm annuncerà il suo nuovo documentario. E poi Piera Degli Esposti, alla quale assegniamo il premio ai grandi narratori di storie: sarà protagonista di un incontro con il pubblico. Omaggiamo anche Michele Mellara e Alessandro Rossi, due registi che co-firmano le loro opere, da sempre lavorano sulla contemporaneità e ci portano in anteprima mondiale il loro nuovo lavoro I’m in Love With My Car.

All These Slepless Nights

Cos’avete scelto per il concorso internazionale?

Il nono film del concorso sarà quello An Inconvenient Sequel su Al Gore, dopo Una scomoda verità, un’appassionante ritratto dell’uomo che accettò di non essere presidente degli Stati Uniti anche se aveva più voti. È un film potentissimo anche nella giustificata ossessione di Al Gore nel combattere il cambiamento climatico. Poi ci sono Karenina & I, un film norvegese anche se il regista è italiano, e Quand j’étais cloclo, autobiografia molto personale sulla scoperta di un padre speculatore e truffatore, capace di far vivere la famiglia alla grande e poi scappare di notte in macchina. E poi Spettacolo di Jeff Malmberg e Chris Shellen, film americano girato in Italia a Monticchiello, un piccolo borgo toscano che, dalla fine degli anni ’60, invece di fare la festa del paese allestisce una drammaturgia che gli abitanti scrivono durante l’anno. E To Stay Alive: A Method, il film già mito in cui Michel Houellebecq incontra Iggy Pop, Nothingwood, il gioiello di Cannes 2017 in cui Salim Shaheen racconta come il cinema gli ha salvato la vita, Amazona, in cui una figlia si chiede chi sia sua madre e come mai una giovane della borghesia inglese sia finita a vivere in mezzo alla giungla.

Per essere un festival di documentari, c’è anche parecchia buona fiction…

Tra gli altri titoli vedremo Dopo la guerra di Annarita Zambrano, All These Slepless Night, una specie di Jules e Jim millennials, il film di Eleanor Coppola Paris Can’t Wait, The Lost City of Z di James Grey e Una Mujer Fantàstica di Sebastian Lelio.

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