IL FATTO – Quando la fabbrica dove è impiegato l’operaio Vincent, padre della piccola Nina, chiude per colpa del losco direttore che ne ha sottratto il denaro, la bambina osserva preoccupata il genitore afflitto dalla depressione e dalla difficoltà di trovare un nuovo lavoro. Per aiutarlo, la bimba decide di tentare un’impresa a dir poco rischiosa: introdursi nello stabilimento, sorvegliato dal guardiano Lupin e dal suo minaccioso cane, per trovare i soldi rubati. La aiuteranno Mehdi, amico e coetaneo segretamente innamorato di lei, e un riccio immaginario protagonista delle storie narrate da Vincent a Nina.
L’OPINIONE – Presentato Fuori Concorso al Festival di Annecy, il nuovo film animato di Alain Gagnol (anche sceneggiatore) e Jean-Loup Felicioli (responsabile dei disegni) è dichiaratamente un heist movie dove i ladri (a fin di bene) hanno solo dieci anni. Ma è anche una bella favola sul rapporto tra il mondo degli adulti (con le voci originali di Audrey Tautou e Guillaume Canet) e quello dei bambini, e su come i drammi e le ingiustizie del primo si ripercuotano sul secondo: «Quando c’è un problema, sono sempre gli ultimi a pagare», è l’amara verità che apprende Nina col licenziamento del padre.
Tuttavia, la rassegnazione pessimistica all’esistente non è contemplata, e il potere della fantasia diventa uno strumento per sanare le ferite di grandi e piccini, spingendo alla lotta per cambiare le cose. I due autori, comunque, rifuggono il cinema didattico, inseguendo piuttosto il gusto dell’avventura nel (e dal) quotidiano. E dando vita, con tratto essenziale e stilizzato, a un mondo di notevole ricchezza visiva (pensiamo alla varietà di forme e sfumature di due ambienti chiave della vicenda: l’interno della fabbrica e il bosco limitrofo), dove non mancano le citazioni cinefile: ai classici dell’animazione (il riccio in bianco e nero ricorda i vecchi cartoon di Mickey Mouse) e a quelli delle rapine sul grande schermo, in primis Giungla d’asfalto.
SE VI È PIACIUTO GUARDATE ANCHE… Il lungometraggio d’esordio di Gagnol e Felicioli Un gatto a Parigi (2010, candidato all’Oscar), altro noir “ad altezza bambino”.