Non aprite quella porta. Ancora una volta

0

A spasso nel tempo con Leatherface

Non aprite quella porta è un film fondamentale nella storia dell’horror. Di fatto è l’opera che inaugura lo slasher, anche se i veri riferimenti visivi e culturali sono ben più classici, dal gore al grand guignol.

non aprite quella porta

Costato poco meno di 150.000 dollari, ne incassò oltre trenta, ma ciò nonostante ci vollero più di dieci anni perché arrivasse un sequel. Questo perché la strada dei numeri due fino all’infinito fu tracciata in seguito da Halloween e Venerdì 13, Hooper invece aveva fatto un film politico, e non a caso il seguito da lui stesso diretto nel 1986 ha più il sapore di una satira ai limiti della parodia.

Nel 1990 arriva il numero tre, con un giovane Viggo Mortensen quasi subito spappolato.

Il quarto episodio, dal titolo Texas Chainsaw Massacre: the Next Generation, è stato probabilmente il più sfortunato dal punto di vista commerciale, ma vede protagonisti McCounaghey e Zellweger, oltre a essere diretto da Kim Henkel. Tra i nove, è quello che maggiormente meriterebbe una revisione.

Il primo vero reboot è del 2006, con la produzione di Michael Bay e protagonista Jessica Biel. Diretto da Marcus Nispel, è un horror di tutto rispetto, e anche il successivo The Beginning, un prequel, ha i suoi punti di forza.

Restano Texas Chainsaw 3D e Leatherface, una sorta di origin story che il personaggio prima o poi meritava.