Prima danza, poi pensa. Alla ricerca di Beckett, il premio Oscar James Marsh racconta il Nobel per la Letteratura

Al cinema dal 1° febbraio con Gabriel Byrne

0
Gabriel Byrne, Prima danza, poi pensa. Alla ricerca di Beckett

Gabriel Byrne e Fionn O’Shea interpretano il grande scrittore Samuel Beckett in Prima danza, poi pensa. Alla ricerca di Beckett, inusuale biopic diretto dal premio Osar James Marsh (Man on Wire – Un uomo tra le Torri, 2008, La teoria del tutto, 2014), al cinema dall’1 febbraio con Bim.

Samuel Beckett

Nel 1969 Samuel Beckett, scrittore e drammaturgo irlandese, fu insignito del Premio Nobel per la Letteratura. Seduto al fianco di sua moglie Suzanne, l’autore, ormai investito da una fama non desiderata, si alza dalla platea e mestamente si dirige verso il palco che lo attende per conferirgli il prestigioso riconoscimento; ma, invece che approssimarsi al leggio da cui il pubblico si aspetta che egli tenga il proprio discorso, Beckett si arrampica su una scala tra le quinte, si inoltra in un tunnel e arriva ad una cava dove il suo alter ego lo attende.

LEGGI ANCHE: Prima danza poi pensa, Gabriel Byrne alla ricerca di Beckett (trailer)

Le parole di James Marsh

Inizia così Prima danza, poi pensa. Alla ricerca di Beckett, il film biografico sull’autore di “Aspettando Godot”, diretto da James Marsh, scritto da Neil Forsyth e interpretato dal vincitore del Golden Globe Gabriel Byrne. “Credo sia una biografia inusuale e autocritica di Beckett – dice il regista – perché realizzata dal punto di vista dei suoi errori o di ciò che lui riteneva tali. È una biografia che celebra Beckett nelle sue opere e si concentra sulla relazione che aveva con le persone che amava e che lo hanno amato”.

Byrne interpreta un Samuel Beckett ormai maturo, impegnato in un dialogo surreale, come la sua stessa letteratura, che lo porta a ripercorrere il proprio passato sin dall’adolescenza. “La biografia di Beckett – spiega Marsh – privata delle sue opere, è piuttosto noiosa. È esattamente ciò che un regista vorrebbe evitare. Quando ho letto la sceneggiatura di Forsyth all’inizio ero contrariato, ma mi sono accorto che questa diventa qualcosa di sovversivo e audace e ci si trova in un viaggio completamente diverso da quello che ci si aspetterebbe. Alla fine, ero deliziato da quanto il racconto fosse non convenzionale, ero sorpreso dai dettagli e dal tono giocoso della scrittura”.

Attraverso il dialogo con se stesso – un’impresa attoriale non facile per Byrne, che ha dovuto interpretare due versioni diverse dello stesso Beckett a confronto – Prima danza, poi pensa ripercorre i successi, gli amori, le amicizie, i sensi di colpa e la vergogna di un gigante della letteratura, tra le figure più rivoluzionarie e influenti del ‘900.

“Avevamo a che fare con un personaggio iconico, mitico. Gabriel è riuscito a rispettare la sua figura e insieme a cogliere lo spirito di un film in cui il tema dell’attesa e la sensazione di sentirsi in trappola, propri delle opere di Beckett, sono coniugati in una scrittura giocosa”.

Il film è stato girato a Budapest, dove sono stati ricostruiti gli ambienti della Parigi di metà del ‘900 in cui l’autore è vissuto e ha lavorato anche insieme a James Joyce, qui interpretato da Aidan Gillen, anche lui irlandese, e dove ha incontrato sua moglie Suzanne, nel film la francese Sandrine Bonnaire.