Rooney Mara: «Volevo abbandonare la recitazione dopo il remake di Nightmare, mi ha salvato David Fincher»

L'attrice ha raccontato alcuni aneddoti della sua carriera durante un’intervista con il podcast LaunchLeft

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Rooney Mara
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Rooney Mara, come riporta Indiewire, ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera. La candidata all’Oscar ha ricevuto buone recensioni dalla critica per le sue ultime interpretazioni in La fiera delle illusioni – Nightmare Alley di Guillermo del Toro e Women Talking di Sarah Polley, ma questi film sono stati preceduti da una pausa dalla recitazione.  Durante un’intervista con il podcast LaunchLeft, l’attrice ha spiegato che la sua selettività è in parte il risultato di una sgradevole esperienza avvenuta sul set alla fine degli anni 2000, che l’ha quasi portata ad abbandonare il suo lavoro:

«Qualche anno prima di girare Millennium, avevo fatto il remake di Nightmare, che non è stata una bella esperienza. Devo stare attenta a quello che dico e a come ne parlo. Non è stata una bella esperienza e sono arrivata a questo punto, del quale sono convinta ancora adesso, che non voglio recitare a meno che non stia facendo cose che sento di dover fare. Così, dopo aver fatto quel film, ho deciso: ‘Ok, non reciterò più a meno che non si tratti di qualcosa per cui mi sento in dovere di farlo’».

Guillermo Del Toro La fiera delle illusioni
Rooney Mara and Bradley Cooper in the film NIGHTMARE ALLEY. Photo by Kerry Hayes. © 2021 20th Century Studios All Rights Reserved

Tutto è cambiato invece quando l’attrice ha avuto l’opportunità di interpretare un piccolo ruolo in The Social Network di David Fincher, una collaborazione che le permesso di recitare in Millennium – Uomini che odiano le donne.

«Ho fatto un provino per The Social Network, una piccola parte ma in una scena fantastica, e poi non ho più lavorato fino a Millennium. David Fincher non voleva farmi l’audizione perché non pensava che fossi adatta a quel ruolo in base a quello che avevo fatto in The Social Network, ma io ho insistito perché mi registrassero lo stesso e così l’ho fatto, e lui ha dovuto lottare duramente per farmi ottenere la parte perché lo studio non mi voleva assolutamente. È stata una vera e propria svolta nella mia vita e nella mia carriera».