Sposa in rosso, Eduardo Noriega e Sarah Felberbaum nel matrimonio degli equivoci

Il 4 agosto arriva in sala Sposa in rosso, la nuova commedia degli equivoci di Gianni Costantino

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Sarah Felberbaum ed Eduardo Noriega, Sposa in rosso

Precarietà lavorativa uguale precarietà sentimentale. Dell’equazione è convinto il regista Gianni Costantino che, dopo Tuttoapposto con Luca Zingaretti e in attesa de La nonna spara per prima (il nuovo progetto al quale sta lavorando, su sceneggiatura di Fabio Bonifacci), dal 4 agosto porta al cinema Sposa in rosso, una commedia avventurosa e corale capitanata da «una nuova coppia cinematografica» composta da Sarah Felberbaum ed Eduardo Noriega.

Si tratta di una strana storia d’amore che nasce come una crime story e si basa sulla singolare truffa di due precari in cerca di riscatto, che si incontrano, per caso, sull’isola di Malta. Una scelta, quella dell’ambientazione, fortemente voluta dal regista: «Non a caso – dice – sono due esuli».

Roberta è un’italiana con un figlio neonato, senza un lavoro e senza un progetto di vita. Leòn un giornalista squattrinato che aspetta l’occasione della vita, ma potrebbero avere nomi, lavori, provenienze diversi. Sono infatti il prototipo perfetto di tanti tantissimi (ormai ex) ragazzi degli Anni ’80 e ’90 che «si muovono in un’incertezza emotiva costante», perché «il fattore economico è importante ma – dice Costantino – ciò che brucia a questa generazione indefinita è il fattore identitario».

Chi sono? Chi avrebbero voluto essere e chi possono ancora diventare? Le risposte spesso restano sospese. Fanno male e, nel film come nella vita, si scontrano con le aspettative della tradizione e della famiglia d’origine (tanto più se, come in questo caso, è volutamente una colorita famiglia meridionale).

A dare voce e volti a quest’ultima sono un frizzante cast composto da un «trasformista» Massimo Ghini, una Cristina Donadio in versione «Valentina Crepax un po’ maschiaccio» e una «sempre strepitosa» Anna Galiena, ai quali si aggiungono la leggerezza, la bravura e la simpatia di Dino Abbrescia, Maurizio Marchetti e Roberta Giarrusso.

La realtà è difficile, il tempo scorre e allora ai due protagonisti non resta che inscenare un matrimonio in Puglia, perché spesso «la finzione – commenta il regista – ci aiuta ad andare avanti, è l’unico antidoto per sopravvivere». E, come accade a Roberta e Lèon, talvolta in essa si nascondono delle «piccole speranze» che poi si rivelano essere grandi sorprese.

Dopo tanti equivoci e imprevisti, «la loro storia d’amore inizia quando il film finisce». Un po’ come avviene in tutte le relazioni perché, prosegue Costantino, «è quando termina la fiaba dell’innamoramento iniziale e cadono le maschere, che bisogna resistere, gettare le basi e imparare ad accettare la persona per quella che è realmente». E pazienza se si finisce per litigare perché, come insegna una battuta del film, «è il nostro modo di volerci bene».

«Dove c’è rumore – conclude il regista – c’è vita, mentre il silenzio è morte, è disinteresse, è indifferenza».