Tante le star al fianco di Emma Watson, in sostegno della Palestina

Susan Sarandon, Mark Ruffalo, Garcia Bernal e altri firmano una lettera aperta

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Emma Watson

Ultimamente si è parlato di lei solo solo per le rivelazioni delle cotte sviluppatesi sul set e per il divertente scambio di persona durante le celebrazioni per i venti anni di Harry Potter, ma negli stessi giorni Emma Watson si è trovata al centro di una polemica antipatica. Che ha spinto molti suoi colleghi – attori, attrici e registi importanti – a diffondere una dichiarazione in sostegno della Palestina e del messaggio di solidarietà pubblicato sull’account Instagram @emmawatson

 

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Susan Sarandon, Mark Ruffalo, Viggo Mortensen, Jim Jarmusch, Julie Christie, Steve Coogan e Gael Garcia Bernal sono solo alcuni degli oltre 40 firmatari di una vera e propria lettera aperta, che arriva anche in seguito alle risposte ricevute dalla Watson.

“Dieci punti da Grifondoro per essere antisemita”, aveva twittato Danny Danon, ex ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite, mentre il suo successore Gilad Erdan aveva rincarato la dose: “La narrativa può funzionare in Harry Potter, ma non funziona nella realtà. Se lo facesse, la magia usata nel mondo magico potrebbe eliminare i mali di Hamas (che opprime le donne e cerca l’annientamento di Israele) e dell’AP (che sostiene il terrore)”.

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Nel testo, i tanti artisti e star di Hollywood dichiarano di ‘unirsi a Emma Watson’ e di solidarizzare “con i palestinesi che lottano per i loro diritti umani secondo il diritto internazionale” e “con tutti coloro che cercano di porre fine all’oppressione”, oltre che “ai continui tentativi israeliani di espellere con la forza le famiglie palestinesi dalle loro case”.

Di seguito il testo completo della lettera, e i suoi firmatari:

Ci uniamo a Emma Watson a sostegno della semplice affermazione che “la solidarietà è una parola”, inclusa una significativa solidarietà con i palestinesi che lottano per i loro diritti umani secondo il diritto internazionale. Ci opponiamo all’ingiustizia in qualsiasi parte del mondo e siamo con tutti coloro che cercano di porre fine all’oppressione.

Ci opponiamo ai continui tentativi israeliani di espellere con la forza le famiglie palestinesi dalle loro case nei quartieri di Sheikh Jarrah, Silwan e altrove nel territorio palestinese occupato a Gerusalemme est.

Riconosciamo il fondamentale squilibrio di potere tra Israele, la potenza occupante, e i palestinesi, il popolo sotto un sistema di occupazione militare e apartheid, come descritto dallo Human Rights Watch, B’Tselem, la principale organizzazione israeliana per i diritti umani, e da esperti di diritti umani palestinesi e internazionali.

Condanniamo tutte le forme di razzismo, compresi l’antisemitismo e l’islamofobia. L’opposizione a un sistema o a una politica politica è differente dal fanatismo, dall’odio e dalla discriminazione che prendono di mira qualsiasi gruppo di esseri umani in base alla loro identità. Vediamo la prima come una forma legittima e necessaria di espressione politica ed etica e la seconda come razzismo – puro e semplice.

Il defunto Desmond Tutu una volta disse: “Se sei neutrale in situazioni di ingiustizia, hai scelto la parte dell’oppressore”. Seguendo l’appello morale di Tutu, siamo dalla parte della giustizia, della libertà e della parità di diritti per tutti. Questo è il minimo che possiamo fare.

Qui l’elenco dei firmatari della lettera su Artists for Palestine