Non è passata nemmeno una settimana dal ritrovamento dei resti del sottomarino Titan e dei corpi delle vittime del dramma avvenuto in fondo all’Oceano – e dalle polemiche che si erano scatenate – che si torna a parlare del Titanic. Non quello vero, che i suddetti malcapitati erano andati a cercare, ma il film di James Cameron, che dal 1 luglio dovrebbe apparire nel catalogo Netflix, almeno per gli abbonati del Nord America. Una decisione che arriva troppo presto secondo i tanti rimasti sconcertati dalla decisione della piattaforma di streaming.
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Anche il celebre regista del kolossal del 1997 si era espresso sui fatti che dovrebbero presto essere al centro di un documentario sul quale è al lavoro la britannica ITN per Channel 5, ma oggi sono i suoi fan ad avere qualcosa da dire. Ovviamente sull’opportunità della scelta, come detto, anche se l’uscita in streaming era già stata prevista e segue quella – precedente alla tragedia- su Prime Video.
Dove, per il pubblico italiano, è al momento possibile trovare il film animato Alla ricerca del Titanic. Ben diverso dal Waking the Titanic incentrato sui 14 passeggeri provenienti da un villaggio irlandese o dal doc dedicato al mondo dell’apnea The Deepest Breath – appena presentato – che costituiscono l’offerta ‘tematica’ della concorrenza della N cremisi.
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Nessuno dei quali però viene citato dal coro unanime di commenti apparsi sui social dopo la comunicazione della notizia da parte di Netflix. E che parlano di ” tempismo altamente inappropriato”, mancanza di “sensibilità nel processo decisionale” o accusa Netflix di aver “oltrepassato il limite della decenza” e del cattivo gusto “per guadagnare spettatori”, arrivando a parlare di “mentalità distorta e malata”.
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