Sono giorni di angoscia per i familiari dei dispersi e per i tanti che abbiano preso a cuore la scomparsa del sottomarino della OceanGate Expeditions e dei suoi cinque occupanti nei pressi del Titanic. Eppure, come forse in molti avevano previsto, c’è chi è già pronto a raccontarne la storia, per esempio in un documentario, sul quale si è già al lavoro e che potrebbe arrivare già in settimana sulla britannica Channel 5 con il titolo di Titanic Sub: Lost at Sea.
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A realizzarlo la ITN, stando a Variety, interessata a presentare i partecipanti della spedizione e le circostanze dell’incidente, avvenuto presumibilmente domenica, quando si sono interrotte le comunicazioni con il sommergibile, costruito per scendere fino a 4000 metri di profondità, dando il via alle ricerche della Guardia Costiera di Boston in un’area a circa 700 chilometri dalle coste canadesi e 900 chilometri da Cape Cod.
Tra le persone a bordo sembrerebbero esserci il miliardario ed esploratore britannico Hamish Harding della Action Aviation, un uomo d’affari pakistano con il figlio, lo stesso ceo e fondatore della Ocean Gate Expedition, l’ingegnere aerospaziale Stockton Rush, e l’ex comandante della Marina francese e pilota di sommergibili Paul-Henri Nargeolet, detto “Mr Titanic“, che si ipotizza pilotasse il mezzo.
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La fascinazione per il Titanic, il mito esaltato a livello internazionale dal film di James Cameron e la promessa “occasione per uscire dalla vita di tutti i giorni e scoprire qualcosa di veramente straordinario” (alla modica cifra di 250mila dollari) – oltre a un pizzico di morbosità moderna – sono stati di certo alcuni tra gli elementi che hanno spinto a concentrarsi sul progetto la ITN, non nuova a ‘Instant Movies’ su temi e notizie di tendenza.
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Sempre nel rispetto dell’argomento trattato e di quanti siano coinvolti nella vicenda, a detta della stessa produzione – e del conduttore di 5 News Dan Walker che presenterà il documentario – che ha dichiarato di voler esplorare l’ascesa del turismo estremo e di descrivere i tentativi di salvataggio. Poche le ore di ossigeno ancora a disposizione dei passeggeri, a quanto rivelano gli studi dei professionisti e le caratteristiche del sottomarino, la cui affidabilità già nel 2018 era stata al centro di una causa tra l’ex direttore delle operazioni marittime della compagnia, David Lochridge, e la OceanGate, che lo accusava di aver “sollevato problemi di sicurezza“ violando un accordo di riservatezza. Al centro anche uno scontro su test critici mai fatti e certificazioni forse insufficienti o mancanti (questa una delle accuse dell’esperto pilota), che sicuramente torneranno ‘a galla’ in questa occasione. Ovviamente l’esito finale della ricerca, ancora in corso, influenzerà notevolmente il taglio e l’indirizzo del montaggio finale, che si spera non debba raccontare l’ennesima tragedia del mare.