Il documentario Uomini in marcia, scritto e diretto da Peter Marcias, dall‘1 giugno – il giorno che precede la Festa della Repubblica – sarà distribuito nelle sale cinematografiche da Notorious Pictures: sono stati resi disponibili il trailer e il manifesto (che vi riportiamo di seguito).
A ridosso della Festa del lavoro del Primo Maggio, la distribuzione in Italia sarà preceduta dall’anteprima nazionale pubblica a Carbonia: giovedì 2 maggio, Cine-Teatro Centrale, ore 18, come ricordato dal regista in occasione della scomparsa di Laurent Cantet, al quale sarà dedicata la proiezione.
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Prodotto da Agnese Ricchi e Mario Mazzarotto per Ganesh produzioni, Ultima Onda produzioni, in collaborazione con Rai Cinema, Aamod, Cineteca Sarda Società Umanitaria, Morgana Studio, con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission – Bando Filming Cagliari -, il film di Marcias è stato presentato in anteprima mondiale alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma (Selezione Ufficiale, “Special Screening”).
Uomini in marcia vuole essere uno sguardo indietro, al recente passato, a partire dalla mobilitazione dei minatori del Sulcis-Iglesiente (la Marcia per lo Sviluppo) negli anni Novanta, per raccontare le lotte in nome del lavoro e della sua dignità, oggi troppo spesso sviliti e negati fra precarietà, delocalizzazioni, salari troppo bassi e sicurezza insufficiente che si traduce in incidenti anche mortali.
Il viaggio del doc, fra interviste, riflessioni e immagini di repertorio, percorre l’Italia dalle campagne e alle fabbriche, nelle Isole, al Nord e al Sud del Paese. Avvalendosi anche delle testimonianze inedite di Ken Loach (inflessibile narratore della working class) e di Laurent Cantet (autore dallo sguardo incisivo sui temi dello scontro sociale e generazionale insieme) e delle voci di Peppino La Rosa, Giampaolo Puddu, Bruno Saba, Antonello Cabras, Salvatore Cherchi, mentre la voce narrante principale è di Gianni Loy, professore di diritto del lavoro all’Università di Cagliari dal 1975 al 2014, scrittore e poeta.
Si aggiungono inoltre le testimonianze d’archivio: Giuseppe Di Vittorio, Giacomo Brodolini, il padre dello Statuto dei Lavoratori, Laura Conti, Gino Giugni, Luciano Lama, Arrigo Miglio, Mario Scelba. Toccando nodi come l’istituzione dello Statuto dei Lavoratori, il ruolo dei sindacati e non ultima la tutela dell’ambiente.