Wes Anderson difende Bill Murray dalle accuse: «È il padrino di mia figlia»

Il regista si schiera dalla parte del suo attore feiticcio specificando i motivi della sua assenza in Asteroid City

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L’assenza di Bill Murray nell’ultimo film di Wes Anderson, Asteroid City, aveva sollevato qualche preoccupazione, alla luce anche delle recenti accuse di cattiva condotta che hanno investito l’attore lo scorso anno. A mettere a tacere ogni dubbio su un possibile deterioramento nel rapporto tra i due ci ha pensato Anderson, che in una nuova intervista con IndieWire ha voluto specificare come le segnalazioni sul comportamento inappropriato di Murray avvenute durante la produzione del film Being Mortal di Aziz Ansari. non avranno alcun impatto sul loro rapporto di lavoro.

Anderson e Murray, lo sappiamo bene, sono collaboratori di vecchia data (hanno lavorato insieme in ben nove film) e tra loro vige un affetto che va oltre la semplice amicizia. “Le esperienze che ho vissuto con Bill sono enormi“, ha detto Anderson. “Lui è stato un mio grande sostenitore fin dall’inizio. Non voglio parlare dell’esperienza di qualcun altro, ma lui fa davvero parte della mia famiglia. È il padrino di mia figlia. In effetti, l’ha battezzata lui. È lui che ha spruzzato l’acqua».

Perché Bill Murray non è in Asteroid City

Bill Murray avrebbe dovuto avere un ruolo di rilievo, ma venne sostituito in tutta fretta da Steve Carell. Come mai? Le accuse piovute contro Murray, ci tiene a specificare Anderson, non c’entrano. La ragione della sua assenza è semplicemente dovuta ad un’infezione di COVID. “Quando Bill è guarito, è venuto in Spagna [dove è stato girato ‘Asteroid’]. Alla fine del film, io e Bill siamo saliti in macchina e siamo andati in Francia. È stato un bel modo di finire, ma è stata la prima volta che non l’ho avuto in un film da molto tempo. Ci sono persone con cui lavoro, come ad esempio Owen Wilson, Bill, Jason Schwartzman, con cui ho un rapporto da così tanto tempo che, se non ci sono, mi sembra che manchino”.

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