Dovremo aspettare il 15 dicembre (scioperi permettendo) prima di vedere Wonka approdare al cinema, ma tra un trailer ed un altro il film di Paul King si è attirato già qualche critica. L’ultima arriva da George Coppen, un attore britannico affetto da nanismo, noto soprattutto per aver interpretato Sweet Cupid nel film Netflix L’accademia del bene e del male e per essere apparso in Artemis Fowl e nella serie di Willow.
L’attore, parlando con la BBC, ha riflettuto sulla scelta di scegliere un attore come Hugh Grant nel ruolo dell’Umpa Lumpa protagonista. «Molti attori [affetti da nanismo] si sentono estromessi dall’industria che amano» ha confessato Coppen, che aggiunge: «Molte persone, me compreso, sostengono che ai nani dovrebbero essere offerti ruoli quotidiani, cosa che non avviene. Una porta è stata chiusa, ma hanno dimenticato di aprire quella successiva».
Nell’ultimo trailer di Wonka si vede Hugh Grant apparire sul finale in versione Umpa Lumpa con dei capelli verdi, viso e mani arancioni e sopracciglia bianche. Dall’interno di un barattolo di vetro conversa con il Wonka di Timothé Chalamet. «Gli hanno ingrandito la testa in modo che sembrasse più grande. Dentro di me ho pensato: “Che diavolo gli avete fatto?”» ha concluso Coppen alla BBC.
Qui il pezzo con l’Umpa Lumpa al minuto corrente ↓
Nei due precedenti adattamenti cinematografici del racconto di Roald Dahl, Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971) e La fabbrica di cioccolato (2005), gli Umpa Lumpa sono stati sempre interpretati da attori affetti da nanismo.
Coppen ha sollevato la questione anche sui social:
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Stavo guardando il nuovo trailer di Wonka e mi è sembrato piuttosto bello finché non sono arrivato alla fine, quando Hugh Grant appare come un oompa loompa. Perché?
Nei due film precedenti tutti gli oompa loompa sono stati interpretati da nani, ma questa volta hanno deciso di toglierci il lavoro. Ora non so se
A. Hugh è l’unico nel film
B. Se ci sono altri che li interpretano.
Ora qualcuno dirà che ruoli come questo sono avvilenti e che dovremmo interpretare ruoli più “normali”, il che è assolutamente vero, ma non ci vengono offerti quei ruoli, quindi ci hanno chiuso una porta senza aprire l’altra. Peter Dinklage è stato uno dei più grandi sostenitori della necessità di non ottenere ruoli di questo tipo, ma non parla a nome di tutti noi. A differenza della maggior parte di noi, lui si trova in una posizione in cui può permettersi di rifiutare un lavoro. La gente dimentica che abbiamo voce in capitolo sul lavoro che facciamo. Prima di essere proposto per qualsiasi lavoro mi viene chiesto se voglio farlo e in passato mi sono stati offerti lavori ai quali ho detto di no, ma almeno dateci questa possibilità invece di escluderci.Questo non è un post per dire che non sono felice e quindi non lo vedrò, ma molte persone non si rendono conto di cosa significhi una cosa del genere per persone come me.
