BELLA E PERDUTA

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Italia, 2015 Regia Pietro Marcello Interpreti Tommaso Cestrone, Sergio Vitolo, Gesuino Pittalis Distribuzione Istituto Luce Cinecittà Durata 1h e 27′

In sala dal

19 novembre

Film Critica logoDalle viscere del Vesuvio, Pulcinella, servo sciocco, viene inviato nella Campania dei giorni nostri per esaudire le ultime volontà di Tommaso, un semplice pastore: mettere in salvo un giovane bufalo di nome Sarchiapone. Nella Reggia di Carditello, residenza borbonica abbandonata a se stessa nel cuore della terra dei fuochi, delle cui spoglie Tommaso si prendeva cura, Pulcinella trova il bufalotto e lo porta con sé verso nord. I due servi, uomo e animale, intraprendono un lungo viaggio in un’Italia bella e perduta, alla fine del quale non ci sarà quel che speravano di trovare.

Il progetto nasce da un libro di Piovene e dall’idea di fare un “viaggio in Italia” lungo tutto lo stivale. Partendo dalla Campania, Pietro Marcello si è imbattuto nell’angelo di Carditello, Tommaso Cestrone, e in una reggia borbonica settecentesca in abbandono da secoli. La storia di questo pastore, che si prende cura di quel piccolo capolavoro abbandonato e salva i bufali maschi da un destino segnato, doveva essere un episodio del film. Poi nel mezzo delle riprese Tommaso è morto, la notte di Natale del 2013, e quel racconto ha preso un’altra forma, quella di un film che è al tempo stesso un documentario, un sogno e una fiaba contemporanea. Oltrepassando gli steccati del cinema narrativo tradizionale, mescolando realtà e immaginazione, Marcello ricorre alla poesia per rileggere la cronaca, per raccontare le bellezze ferite del nostro paese, per rievocare un rapporto tra uomo e natura di struggente tenerezza. Bella e perduta è un canto lirico dal sapore antico e allegorico sull’umanità di chi vive ai margini, sulla forza e la ferocia della vita osservata con dolcezza e amarezza al tempo stesso dal bufalotto Sarchiapone (con la voce di Elio Germano), tra Leopardi e Ortese. E sull’urgenza del cinema di non accontentarsi di forme note, collaudate e sicure, ma di cercare respiri e visioni che restituiscano il cuore pulsante delle cose, dei luoghi, della gente.

Alessandra De Luca