Caracas, la recensione del film di Marco D’Amore con Toni Servillo

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Caracas è la seconda regia nel lungometraggio di finzione per Marco D’Amore dopo L’immortale, lo spin-off cinematografico della fortunata serie Gomorra. Qui lo troviamo confrontarsi con Toni Servillo in un film tratto da un romanzo di Ermanno Rea.

IL FATTO

In una Napoli fatta di vicoli sbrecciati e intrecci tra storie di degrado, violenza, disperazione, arroganza, volti segnati e ordinaria sopravvivenza, uno skinhead in crisi di identità, soprannominato Caracas, innamorato di una donna araba e musulmana, finisce con il diventare la guida di uno scrittore celebre tornato nella sua città dopo decenni di assenza, celebrato come una stella ma in profonda crisi personale.

L’OPINIONE

Napoli ferrovia, il romanzo di Ermanno Rea da cui il film è tratto, ha nei toni bui e nella mancanza di speranza le caratteristiche salienti. E Marco D’Amore, al suo primo, vero film di finzione di impronta autorIale, fa sue quelle atmosfere trovando una cifra stilistica insieme essenziale e profonda, almeno quanto lo sono i gradi di disagio, e spesso di disperazione, dei protagonisti del vivere della storia che viene raccontata.

Asciutto nella recitazione, offre a Toni Servillo un’occasione rotonda – ovviamente colta in pieno dal grande attore napoletano – per mettere in scena da una angolazione inedita il male di vivere di chi è entrato nella parte finale della vita avendo messo a fuoco con
dolorosa chiarezza la mancanza di vero senso della commedia umana.

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In Caracas neanche i bambini portano speranza, ma solo un già sin troppo smagato istinto
di sopravvivenza, al netto del peso di ricordi, speranze tradite, solitudini. E mentre Napoli pian piano si trasforma realmente in un non luogo, una città dell’anima sintesi della difficoltà del vivere di oggi, il ritratto che D’Amore compone finisce con l’essere, per vie misteriose, e di certo non semplici, dirette, un inno alla necessità di resistere, di
andare avanti, di sperare, nonostante tutto.

Perché, come lui stesso ha detto presentando il film, «a volte le cose sono complicate». E saperle raccontare non è facile. Lui in Caracas c’è riuscito

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Nostalgia, il film che Mario Martone ha tratto due anni fa da un altro romanzo di Ermanno Rea (anche in quel caso prodotto da Mad e Picomedia), e che è valso al
regista e autore il Superciak d’oro 2022.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
caracas-la-recensione-del-film-di-marco-damore-con-toni-servilloItalia, 2023. Regia Marco D’Amore. Sceneggiatura Marco D’Amore, Francesco Ghiaccio. Con Toni Servillo, Marco D’Amore. Prodotto da Picomedia, Mad Entertainment, Vision Distribution. Distribuzione Vision Distribution. Durata 1h e 49'.