Creed 3, la recensione

Il film esce in sala il 2 marzo

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Esce al cinema il 2 marzo Creed 3 debutto alla regia di Michael B. Jordan che torna nel ruolo di Adonis Creed nel terzo capitolo del celebre franchise. Il film è interpretato anche da Tessa Thompson, Jonathan Majors, Wood Harris, Florian Munteanu, l’esordiente sul grande schermo Mila Kent e Phylicia Rashad. La pellicola è la prima del franchise di Rocky ad essere orfana di Sylvester Stallone.

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ADONIS TRA PASSATO E PRESENTE

Dopo aver dominato il mondo della boxe, Adonis Creed ha avuto una brillante carriera e una soddisfacente vita privata. Quando un amico d’infanzia ed ex prodigio della boxe, Damian (Jonathan Majors), ritorna nella sua vita dopo aver scontato una lunga pena in prigione, è ansioso di dimostrare che merita di salire sul ring.

Il film si apre con un flashback sul passato, precisamente al 2002, che mostra allo spettatore l’adolescenza turbolenta del protagonista dove il suo unico punto di riferimento è proprio il suo miglior amico Dame, un pugile emergente che impressionava tutti con i suoi rapidi knockout. I due sono una squadra perfetta, ma una rissa in un mini market notturno cambierà il loro destino.

Il presente mostra Adonis sposato la musicista Bianca Taylor, interpretata da Tessa Thompson, padre di Amara (Mila Davis-Kent). Dopo aver disputato il suo ultimo incontro da campione in carica, il figlio di Apollo Creed è diventato un organizzatore di eventi e insieme e Little Duke (Wood Harris) allena una nuova generazione di pugili alla Delphi Gym. Damian (Jonathan Majors) è in cerca di riscatto: a differenza dei film precedente Creed III permette al pubblico di conoscere in maniera più profonda il nemico di turno. La frustrazione di Dame per i molti anni passati in prigione e il passato oscuro di Adonis è l’asse portante del film. Jonathan Majors incarna il villain alla perfezione e riesce a trasmettere allo spettatore la rabbia e il dolore del suo personaggio: l’incontro tra ex amici è più di un semplice combattimento.

L’ASSENZA DI STALLONE

Dopo l’annuncio di Creed 3 in molti si sono chiesti se l’assenza di Stallone poteva penalizzare il nuovo capitolo del franchise. I nostalgici della saga originali troveranno delle difficoltà nell’ascoltare le iconiche musiche e nel vedere i riferimenti ad Apollo e a Duke senza Sly o uno dei vecchi personaggi, ma nel complesso Michael B. Jordan è riuscito a farcela anche senza Rocky. Il motivo sta nel fatto che sposta l’attenzione non nel combattimento ma bensì sulla famiglia in generale e sui sacrifici che facciamo nella vita per coloro che amiamo. Jordan si assicura che questa volta Bianca e Amara abbiano il suo momento perchè Adonis non è più l’invincibile predestinato a conquistare il titolo mondiale, ma è oramai nella fase calante della sua carriera e solo l’amore dei suoi cari può dargli quello spinta in più per vincere.

Creed III, Michael B. Jordan

Il film muove i passi anche verso il Creed Universe, annunciato alla première mondiale, visto il ritorno in una nuova veste di Drago, interpretato da Florian Munteanu che avrà a breve uno spin-off a lui dedicato. Ci sarà ancora spazio per Sylvester Stallone?

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
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