Un consiglio: non lasciate che Lillo e Greg armeggino indisturbati nei vostri laboratori. Non si sa mai cosa potrebbe succedere… La celebre coppia comica è riuscita infatti a trasformare il Dna in un espediente comico e se stessi in registi, sceneggiatori e attori. Tutto questo è accaduto – o meglio, accadrà – nella loro nuova commedia D.n.a. – Diversamente Non Adatti, direttamente su Sky Cinema. La storia è giocata attorno al celebre topos dello scambio di personalità, qui declinato in chiave medica: uno scienziato di genetica (Greg), tanto intelligente quanto smidollato, hackera il dna di un boss della malavita (Lillo) per imparare ad avere la medesima spina dorsale. “Raccontiamo una storia surreale ma di certo non così improbabile”, assicurano divertiti Lillo e Greg. Mettetevi comodi: ora vi spieghiamo tutto.
Beh, c’è da augurarsi che nel nostro futuro non ci siano prestiti genetici di personalità…
Greg: Ci piace immaginare scenari surreali proprio perché, in fondo, non sono storie irreali. Il surreale è nascosto nelle pieghe della realtà: è qualcosa di ipotizzabile. Oggi viviamo immersi in una società sopraffatta dalla tecnologia, dove nulla più ci stupisce. Abbiamo quindi voluto giocare con questa idea. Nel farlo, ci siamo però documentati: abbiamo consultato esperti e biologi ed è venuto fuori che in Oriente stanno sperimentando l’isolamento del gene del carattere.
Come avete lavorato per rendere intrigante un topos narrativo, quale lo scambio di personalità, già ampiamente esplorato al cinema?
Lillo: I meccanismi comici di un motore narrativo saranno una decina al massimo. Per certi versi tutto è già stato raccontato: la differenza sta nel come lo narri. La nostra è sempre stata una comicità di situazione, ancestrale, che difficilmente si lega alla cronaca. Il motivo è semplice: se vedi una scena divertente, per esempio un uomo che scivola in modo goffo, riderai sempre, mentre la battuta perde mordente già dopo che viene ripetuta due volte.
Cosa replicate a chi sostiene che il cinema italiano non decolla perché punta troppo sulla commedia?
Lillo: Non si fa troppa commedia. Semmai, se ne fa troppa uguale. Dovremmo osare di più, tornare alla commedia di genere. Qualcosa però sta cambiando: si stanno facendo largo diversi giovani che scrivono molto bene e le piattaforme on demand ci aiuteranno a sperimentare e rinnovarci.
Perché avete deciso di curare anche la regia?
Greg: Grazie alla lunga esperienza maturata a teatro, abbiamo imparato come veicolare al meglio il nostro tipo di umorismo: quali inquadrature servono e quali vanno evitate. È importante infatti che tutto risulti credibile: basta un attimo per eccedere nell’overacting e mistificare il lavoro fatto fino a quel momento. Inoltre, da alcuni anni a questa parte, in Italia la commedia viene spesso diretta limitandosi al minimo sindacale: ci si focalizza sulla gag, senza andare al di là di campo/contro campo/campo lungo.
Voi invece vi siete addirittura scatenati, utilizzando steady cam, droni, cherry picker, dolly…
Lillo: Volevamo valorizzare l’anima del cinema, ossia il suo essere un racconto per immagini. E, sì, nel farlo ci siamo sbizzarriti: alcuni strumenti li abbiamo addirittura usati in modo ironico! Abbiamo inoltre disseminato la storia di omaggi: da Woody Allen a Stanley Kubrick.
Qui però eravate in due dietro alla macchina da presa: è stato complesso coordinarvi?
Greg: La regia in due può essere disastrosa se si hanno visioni opposte, ma io e Lillo abbiamo già maturato una certa esperienza a teatro. Siamo in totale sintonia. In particolare abbiamo curato molto bene la fase della preparazione: in questo periodo che precede le riprese, oltre a studiare la scelta dei costumi, delle scenografie e degli attori, abbiamo concordato le inquadrature da utilizzare per le singole scene, in modo da agevolare il lavoro una volta sul set.
Box: Non finisce qui…
Work in progess per Lillo e Greg. Il duo è già alle prese con la sua prossima commedia: a metà tra storia nera e horror, avrà per protagonista una compagnia teatrale impegnata a portare in scena una storia su Dracula. A maggio, inoltre, dovrebbero tornare nei teatri con lo spettacolo Gagmen, posticipato a causa dell’emergenza Coronavirus. Non ultimo, il duo starebbe valutando l’idea di trasformare in film la serie web Pupazzo criminale, di cui stanno scrivendo i nuovi episodi.
Di Francesca D’Angelo