Illegittimo e Fixeur, le perle del nuovo autore Adrian Sitaru: due clip esclusive

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Ogni tanto una cometa passa e illumina il cartellone di un festival, dandogli senso e necessità. La 36ma edizione del Bergamo Film Festival ha rivelato, grazie alla polposa personale nella sezione Europe Now!, la presenza in Europa, from Romania per essere precisi, di un magnifico giovane autore, Adrian Sitaru, un regista che punta esclusivamente all’osso, ovvero all’anima, come del resto è quasi nella tradizione (recente e non) del cinema che sta crescendo e imponendosi a Bucarest (e forse di questo dobbiamo sempre essere grati al magistero dell’anziano e meraviglioso Lucien Pintilie, indomito ribelle di 85 anni), citando magari qui anche Christian Mungiu e Calin Peter Netzer.

Ora, distribuiti da Lab 80, arrivano contemporaneamente sulle nostre sale gli ultimi due film di Adrian Sitaru, classe 1971, una personalità capace di dichiarare, parlando del suo lavoro: “il mio cinema si pone delle domande, sull’umanità e le rivolge al pubblico. Cerco nel pubblico le risposte”: Illegittimo e Fixeur, due esempi di cinema per pensare.

Scomodi, tesi, i suoi lavori (17 regie tra corti, film e film per la tv) sono costruiti sulla partecipazione di attori che drammatizzano al massimo e con lucidità problemi capaci di toccarci nel profondo e che non appartengono decisamente solo alla società rumena contemporanea. Come è solito affermare “sostanzialmente i miei film ruotano intorno a una domanda: perché facciamo cose stupide?”.

ILLEGITTIMO

Illegitimate, Romania/Polonia/Francia, 2016 Regia Adrian Sitaru Interpreti Alina Grigore, Robi Urs, Bogdan Albulescu, Adrian Titieni, Cristina Olteanu Distribuzione Lab 80

Al cinema dal 22 marzo 2018

Illegittimo (presentato in vari festival e vincitore di vari premi, tra cui il CICAE a Berlino), nasce come un esperimento, un ibrido tra documentario e finzione, partito con il budget risicato di 7 mila euro (poi rimpolpato da altri fondi sino a 50) e girato in 12 giorni (“non c’è sceneggiatura e quindi buona la prima. Gli attori hanno agito in scena come pensavano meglio”). Eppure se nulla è superfluo o di troppo, nulla manca alla potenza di questo dramma familiare tra un padre e i suoi quattro figli, quando si scopre che, sotto il regime di Ceausescu, il primo aveva fatto praticamente da delatore nei confronti di donne che volevano abortire (allora considerato un crimine). Da qui una lite generazionale che prende ulteriori acri sviluppi (a un certo punto il padre, interpretato da Adrian Titieni, fedelissimo del cinema di Sitaru, sibila: “è grazie all’aborto che ho evitato che puoi ora dirmi pazzo e bugiardo”), con imprevedibili rivelazioni e soprattutto una gravidanza scandalosa e imbarazzante. Teatro che scortica e che ci impone davvero di prendere posizione morale (ovviamente il film una soluzione la dà, ma non è detto che sia la nostra/vostra e magari la migliore).

FIXEUR

Id., Romania/Francia, 2016 Regia Adrian Sitaru Interpreti Sorin Cocis, Andrei Gajzago, Tudor Istodor, Mehdi Nebbou, Diana Spatarescu Distribuzione Lab 80

Al cinema dal 22 marzo 2018

Fixeur invece è più action e strutturato (diciamo così). Ha detto Sitaru: “nasce da una storia vera accaduta al mio direttore della fotografia, che ha lavorato anche come giornalista realizzando reportage e inchieste”.

A Parigi il praticante giornalista Radu sogna il colpo che lo farà emergere finalmente come firma. Pensa di averlo trovato seguendo il caso e lo scandalo internazionale di alcune prostitute minorenni sue compatriote rimpatriate con la forza. Inviato da una televisione francese, Radu torna a casa lanciandosi sulle tracce delle ragazze, pensando di scoprire e rivelare le loro storie e così costruendosi fama e avvenire. Ma non è anche questa una forma di sfruttamento? Da parte sua così risponde Sitaru: “il problema dell’abuso morale che si esercita con il potere è qualcosa che avverto anch’io facendo il regista, esercitando l’autorità nei confronti di adulti, sia pur consenzienti, tecnici, attori, eccetera”.

Anche questo presentato in varie vetrine internazionali, ha fatto vincere al suo attore protagonista Tudor Istodor il premio per l’interpretazione a Les Arcs, ma soprattutto è stato il candidato ufficiale proposto dalla Romania per gli Oscar e ora è distribuito in Italia con la segnalazione particolare del SNCCI.