Berlinale 2023 | Infinity Pool, la recensione del film di Brandon Cronenberg

0
Infinity Pool

Infinity Pool è il terzo film di Brandon Cronenberg, presente nella sezione Berlinale Special alla Berlinale 2023. James e Em sono in vacanza in un resort super protetto in un paese tropicale molto pericoloso e con condanne durissime per ogni tipo di crimine violento, risalenti alla tradizione tribale.

I due incontrano Gabi e Alban, un’altra coppia ospite del resort, e dopo una giornata al mare ad alto tasso alcolico fuori dal perimetro in sicurezza, tornando nella notte James investe e uccide un autoctono. Accusato di omicidio, viene arrestato e scopre che al suo posto può essere giustiziato un doppelganger, creato appositamente dietro un lauto pagamento. L’esperienza lo lascia segnato e contemporaneamente scopre che altri ospiti del lussuoso albergo ci sono passati. E non una volta sola.

LEGGI ANCHE: Berlinale 2023, il programma ufficiale con i film in concorso

Dopo Antiviral e Possessor, c’era molta curiosità nel vedere come si sarebbe evoluta la poetica del figlio di David Cronenberg. L’attesa non è stata purtroppo ricompensata da un ulteriore passo in avanti, anzi. Infinity Pool è un film con un’idea politica che si lega a un disagio esistenziale, ma purtroppo le due linee narrative si incrociano in maniera confusa e discontinua.

James è uno scrittore senza talento, un uomo bellissimo tenuto al guinzaglio dalla ricca moglie, figlia del suo editore. Viene risucchiato in un vortice di violenza ed eccessi perché blandito dalla bellissima Gabi, affascinata dall’unico romanzo da lui scritto. Ma James altro non è che un giocattolo nelle mani di persone ricche che amano trastullarsi con le insignificanti vite degli altri.

Infinity Pool è un’evoluzione de Il demone sotto la pelle, forse il film più apertamente politico di papà David. In entrambi c’è una pesante critica nei confronti della ricca borghesia, e il film di Brandon è anche una riflessione sul neocolonialismo contemporaneo, con il denaro che in un paese povero può comprare qualunque cosa, anche un’altra vita, nel vero senso della parola. In più, ci sono la teoria del doppio e la fascinazione della trasformazione, elementi da sempre presenti nella poetica del Cronenberg maggiore (Inseparabili, La mosca, M.Bovary), e il desiderio costante essere corrotti da un lato oscuro che sveli le ombre del proprio Io (Crash, Il pasto nudo, Cosmopolis).

Il pregio di Infinity Pool è in fondo proprio il suo offrire l’opportunità di riflettere sulla magnifica opera omnia del genitore, mentre Brandon di strada ne deve ancora fare tanta, sebbene le basi siano comunque interessanti.

Il gusto dell’immagine è indiscutibile, ma Cronenberg figlio ne è consapevole e troppo spesso se ne compiace. Poi molto deve lavorare sulla gestione delle strutture narrative e dei tempi, spesso inutilmente dilatati cercando di farne stile senza riuscirci. Peccato, perché l’intuizione alla base del film è intrigante, e stranamente ha non poche affinità con la Palma d’oro di quest’anno, Triangle of Sadness. Ma se Ostlund non aveva alcuna intenzione di prendersi sul serio, anzi, il film è un continuo inganno nei confronti dello spettatore, qui il messaggio esistenziale e politico è sin troppo marcato, mancando per questo l’obiettivo.

LEGGI ANCHE: Triangle of Sadness, a Cannes 2022 Ruben Östlund sconvolge ed entusiasma il pubblico

Peccato, soprattutto per l’impegno profuso dalla coppia protagonista. Alexander Skarsgård è un attore generoso e coraggioso, come in The Northman profonde qui tutto sé stesso, emotivamente e fisicamente, al servizio del personaggio. Quando avrà la possibilità di farlo in un film con meno difetti di entrambi sarà un piacere. E l’impressione è che possa essere per Brandon ciò che Viggo Mortensen è da anni per David.

Mia Goth è ormai una sacerdotessa dell’horror contemporaneo, qui come nel dittico X/Pearl è sensuale e spaventosa e conferma di avere un talento ancora ampiamente inespresso.

LEGGI ANCHE: X- A Sexy Horror Story, recensione del film con Mia Goth e Jenna Ortega

Di Infinity Pool resta molto meno di quanto avrebbe potuto trasmettere, e sebbene Brandon sperasse di essere uscito dalla lunga ombra dell’importante padre, purtroppo per lui ancora non è così. Auguriamoci avvenga, così da potere ancora avere un Cronenberg su cui contare.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO:
infinity-pool-la-recensione-del-film-di-brandon-cronenbergInfinity Pool è il terzo film di Brandon Cronenberg, presente nella sezione Berlinale Special alla Berlinale 2023. James e Em sono in vacanza in un resort super protetto in un paese tropicale molto pericoloso e con condanne durissime per ogni tipo di crimine violento, risalenti...