“LEGO BATMAN – IL FILM”: LA RECENSIONE

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USA, 2016 Regia Chris McKay Voci Claudio Santamaria, Geppi Cucciari Sceneggiatura Seth Grahame-Smith, Chris McKenna, Erik Sommers, Jared Stern, John Whittington Distribuzione Warner Bros Durata 1h e 45’


Al cinema dal 9 febbraio 2017

Dov’eravamo rimasti? Più o meno a tre anni fa, al momento in cui Batman si ritirava davanti alla strana coppia Emmet e Lucy alla fine di The Lego Movie, dichiarando che alla fine il vero eroe era proprio il comune omino della LEGO (apparentemente) senza qualità. Da lì doveva nascere poi The Lego Movie 2 (che arriverà, ma solo nel 2019) e invece proprio da lì la Warner Animation Group è ripartita dopo l’inatteso trionfo del primo film, diventato un fenomeno da mezzo miliardo di dollari che nel 2014 sorprese non solo la Warner Bros, ma soprattutto la LEGO. Questa volta però, l’azzardo era maggiore: non solo girare un altro film a mattoncini, ma addirittura cimentarsi su un cinecomic e su una leggenda come Batman, un’icona su cui, dopo Tim Burton e Christopher Nolan (molto meno Zack Snyder) sembrava davvero impossibile aggiungere qualcosa.

E invece Lego Batman – Il film non solo centra l’obbiettivo, ma fa addirittura un miracolo, superando lo status di pellicola per piccoli e diventando un cult immediato, una geniale girandola pop in cui vengono mescolano gli Wham e Lanterna Verde, Man in the Mirror di Michael Jackson e Superman, e poi, in mezzo a un secolo di fumetti DC, ecco riferimenti a non finire, bat-tute formidabili e un Bruce Wayne – doppiato magnificamente da Claudio Santamaria, nell’originale è Will Arnett – che finisce per diventare il perno di un cinecomic molto meglio dei veri cinecomic perché, oltre ad un’anima ben precisa, ha una sceneggiatura che gira come un orologio svizzero, con una sequenza di gag e situazioni da far impallidire i veri colossi DC (ma anche Marvel). Solitario, oscuro, maledetto, qui Batman gioca con il suo mito, ironizza sullo status di cavaliere oscuro, ritorna alla batcaverna dopo aver salvato il mondo per ritrovarsi solo a fissare le foto dei genitori.

Insomma, un eroe freak pieno di complessi e insicurezze che, spinto dal maggiordomo Alfred, cercherà di farsi una vita e incontrerà (casualmente) prima un adolescente adottato per caso, Dick Grayson, poi il nuovo capo della polizia, Barbara Gordon. La trama però non è altro che uno spunto, il biglietto per entrare dentro un caleidoscopio di centosei minuti, una montagna russa che gioca non solo con la psicanalisi e il mondo della DC, ma anche con il mezzo cinematografico, dall’incipit sullo schermo nero («Perché tutti i film importanti iniziano con uno schermo nero») alle esilaranti visioni di Jerry Maguire che, nel cinico universo di Batman, non è un film romantico, ma una commedia. Portate i bambini, andate da soli, andate al cinema con gli amici o con chi volete, ma non perdetelo: Lego Batman – Il film è già il guilty pleasure dell’anno. Assolutamente irresistibile.

Andrea Morandi 

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