Napoleon, la recensione del film di Ridley Scott

Arriva in sala l'atteso film con Joaquin Phoenix e Vanessa Kirby

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L’affascinante vita di Napoleone Bonaparte, uno dei più grandi condottieri militari di tutti i tempi, rivive sul grande schermo, dal 23 novembre con Sony Pictures, nell’epico Napoleon diretto da Ridley Scott e scritto da David Scarpa (qui il trailer). Napoleone fu uno dei primi nella storia a dimostrare che il talento al comando poteva provenire da qualsiasi classe sociale. Ma fuori dal campo di battaglia, la sua ossessione per Giuseppina – la sua amante, la sua moglie, la sua imperatrice – avrebbe definito la sua vita tanto quanto ogni guerra. Franciaesercito e Giuseppina, non a caso, sono state le ultime parole da lui pronunciate prima di morire.

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IL FATTO

L’epopea napoleonica rivive scandita da alcuni dei suoi passaggi chiave: la decapitazione di Maria Antonietta e la caduta di Robespierre, alle quali Napoleone assiste da giovane ufficiale d’artiglieria, la sua coraggiosa presa della fortezza di Tolone, che salva la Repubblica da una precoce catastrofe. E poi l’ascesa al potere, l’incontro con Giuseppina, la sua storia d’amore e tradimenti tra una campagna e l’altra, dall’Egitto alla sconfitta russa, al ritorno trionfale dall’esilio all’Isola d’Elba, alla sconfitta di Waterloo, all’esilio definitivo nella remota isola di Sant’Elena, sperduta nell’Atlantico del sud.

L’OPINIONE

Non bastano due ore e 38 minuti di film per raccontare davvero Napoleone e quei 25 anni di innovazioni, violenza, modernizzazioni, insolenza, visioni, guerre, dispotismi che cambiarono per sempre il nostro mondo, né sono sufficienti a trasferire la forza del legame con la sua Giuseppina. E forse le espressioni e la postura affaticate, dolorose, di uno degli attori più apprezzati al mondo, Joaquin Phoenix, risultano più adatte a descrivere la stanchezza di un Napoleone al tramonto che l’arrogante, carismatica energia di quello che guidò la Francia alla guerra con il mondo. Ma, al di là di una certa freddezza complessiva del film, delle inevitabili imprecisioni, di qualche “americanata” come l’ultima carica di Waterloo che il regista de Il gladiatore immagina guidata proprio da Bonaparte, il film si lascia apprezzare per la sontuosità e il mestiere con cui è girato, e riesce qua e là ad accendersi di magia. Accade ad esempio sul lago ghiacciato di Austerlitz, in una scena di battaglia che va ad iscriversi alla collezione delle migliori del cinema. 

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La lista di film dedicati a Napoleone è sconfinata. Su tutti, il Napoléon capolavoro del 1927 di Abel Gance, classico del cinema muto francese della durata monstre di 333 minuti. Merita una citazione Waterloo di Sergei Bondarcuk, prodotto nel 1970 da Dino De Laurentiis, prova di bravura di Rod Steiger, considerato uno dei Napoleoni più convincenti di sempre. 

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
napoleon-la-recensione-del-film-di-ridley-scottUSA/Gran Bretagna 2023. Regia di Ridley Scott. Sceneggiatura: David Scarpa. Con Joaquin Phoenix, Vanessa Kirby, Tahar Rahim, Scott Caine, Ben Miles, Paul Rhys, Ludivine Sagnier Distribuzione Eagle. Durata: 158 minuti