Thor: Love and Thunder – La recensione del Cinecomic Marvel

Il Dio del Tuono di Chris Hemsworth cala il poker e cerca un nuovo equilibrio

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Thor Love and Thunder

Il conflitto di Thor: Ragnarok e le premesse poste da Avengers: Endgame danno i loro frutti nel nuovo Thor: Love and Thunder, quarto film dedicato completamente al Dio del Tuono (e ottava apparizione nel MCU, senza contare la scena post credits di Dr. Strange) interpretato da Chris Hemsworth. Il personaggio affidato a Taika Waititi continua a mostrare i segni distintivi del regista neozelandese – eccessi compresi – e trova un aiuto determinante nella presenza di Natalie Portman e Christian Bale (perfetto in un ruolo fondamentale e ricco di implicazioni anche filosofiche).

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Thor Love and Thunder

IL FATTO

Di nuovo nei panni della dottoressa Jane Foster (ammalata ed eletta dal leggendario Mjolnir come nuova Potente Thor) la prima, e del tormentato villain il secondo, sono loro a sostenere questo ritorno ‘sulla terra’ – metaforicamente parlando – dell’eroe adottato dai Guardiani della Galassia. E ad accompagnarlo in una ulteriore maturazione. La storia è infatti l’occasione per mostrare un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, quello alla ricerca di se stesso e della propria identità adulta.

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Sullo schermo, gli sforzi di Thor sono interrotti dal Macellatore di Dèi, Gorr, uomo da sempre fedele agli Dei che deluso da loro diviene preda del suo rancore e degli influssi della Necrospada ponendosi come obiettivo la completa distruzione dell’intero Olimpo. Aureo consesso al quale si rivolge il nostro gruppo di eroi (completato da Re Valchiria e l’amico Korg) finendo per scontrarsi con lo Zeus di Russell Crowe. Tutte tappe che ci portano verso un finale a suo modo intimo e compassionevole di una avventura cosmica che mostra il suo meglio nelle implicazioni e nel significato che i protagonisti trovano nelle singole sfide superate più che in esse stesse.

Thor Love and Thunder, Gorr

L’OPINIONE

Dopo un decennio, ormai, la nuova Marvel ha abituato intere generazioni a questo Thor, immaturo e gigione. E la conferma del Taika Waititi di Jojo Rabbit è indicativa della volontà di continuare sulla strada che divide le due anime – regale e buffonesca – di un personaggio che per natura e origini potrebbe avere ben altri e altisonanti riferimenti. Ma pur mantenendo un tono a tratti esageratamente (e fastidiosamente) leggero e giocoso, sembra evidente la scelta di inserire temi più delicati, proprio attraverso backstories e linee narrative parallele.

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La malattia più che la morte, l’educazione e il sostegno più che la protezione ai più deboli (soprattutto se bambini spesso molto veloci a crescere, come quelli di oggi), la comprensione più che la vendetta fanno di questo Thor: Love and Thunder un passo avanti nella crescita del Dio del Tuono. Dopo la depressione, dopo l’elaborazione dei propri lutti, dopo tanto egoismo o un vivere in maniera adolescenziale passioni e sentimenti, ora c’è una diversa assunzione di responsabilità. Ora c’è un uomo a confrontarsi con gli Dei. Un’occasione da sfruttare nel prossimo capitolo, a meno che nel prosieguo della parabola del nostro eroe non si decida di tornare alla facile macchietta (impossibile prescinderne, ovviamente) o di insistere sul gioco – divertente e originale, per ora – che vede Mjolnir e Stormbreaker protagonisti. Non si chiede di rinunciare alla spettacolarità o al DNA del franchise, ma un minimo di rispetto in più per la fase di scrittura e per la possibilità di regalare a personaggi ormai decennali una diversa e più equilibrata drammaturgia.

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Thor Love and Thunder

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
thor-love-and-thunder-la-recensione-del-cinecomic-marvelStati Uniti, 2022 - Regia: Taika Waititi - Cast: Chris Hemsworth, Christian Bale, Tessa Thompson, Jaimie Alexander, Russell Crowe, Natalie Portman - Durata: 119’ - Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures - Uscita: 6 luglio 2022