Steven Soderbergh, la delusione Magic Mike e gli Oscar: “I film non contano come 20 anni fa”

Il regista del sequel con Channing Tatum riflette sui cambiamenti moderni

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STEVEN SODERBERGH

Ben diverse dalle prime reazioni al Ant-Man and the Wasp: Quantumania della Marvel (come detto), le recensioni del suo ultimo Magic Mike’s Last Dance sembrano aver ispirato riflessioni interessanti a Steven Soderbergh, regista del sequel interpretato da Channing Tatum che sta registrando il peggior risultato da molto tempo a questa parte per un cineasta sempre molto attento alle nuove tendenze.

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Che nell’intervista su Rolling Stone, dopo aver spiegato gli elementi dickensiani del film che lo ha riportato al personaggio di Magic Mike dopo l’XXL di Gregory Jacobs del 2015, analizza la fascinazione sessuale per il pubblico femminile che hanno i suoi film, da Sesso, bugie e videotape in poi.

“Oggi la domanda è: come possiamo creare un ambiente sicuro in cui le persone possano esplorarsi a vicenda senza uccidere completamente il mistero di ciò che l’altra persona vuole e di ciò che prova?dice il filmmaker. – Non credo che nessuno sia eccessivamente innamorato della sensazione di dover compilare un questionario… quindi come parli alle persone della lettura di segnali non verbali in modo che la cosa non muoia sotto il microscopio?”.

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“Tutto quel che ho sentito era sbagliato – dice riguardo le tensioni tra Thandiwe Newton e Tatum, apparentemente scontratisi sulla questione di Will Smith e del suo schiaffo. – Non c’è davvero alcun vantaggio per chiunque sia coinvolto nel contenzioso, che considero privato, nel trattarlo pubblicamente. Diventa qualcosa che non puoi controllare. In questo momento, mantenerlo privato significa controllarlo, e penso che dovrebbe restare così per il momento”.

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Ma i Premi Oscar tornano nel discorso più generale, sullo stato del cinema e il valore dei film oggi. Non è una novità che l’avvento dello streaming e delle varie piattaforme abbiano iniziato – e poi accelerato – un processo, che dopo gli ultimi dieci anni non sorprende quanto sembra trasparire dalle dichiarazioni di Soderbergh, comunque legittime. Dopo la pandemia, oggi torniamo a registrare successi come Top Gun: Maverick o Avatar: La via dell’acqua ed Elvis è tra i candidati al Miglior Film, forse dei segnali di speranza…

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“Quest’anno [gli Oscar] saranno molto significativi. Non si puoi dire: ‘non hanno nominato nessun film popolare!, no davveroconclude Soderbergh. – Quindi, scopriremo se davvero questo sia il problema o se si tratta di qualcosa di più profondo, ossia che i film non occupano lo stesso spazio culturale di una volta. In parte per la crescita della televisione, ma in termini di cultura non contano come vent’anni fa. Di conseguenza, soprattutto per gli spettatori più giovani, non è così avvincente come una volta. Impareranno molto quest’anno. Lo faremo tutti”

 

Qui l’intervista a Steven Soderbergh su Rolling Stone