CIAK BIZARRO! JEAN-PAUL BELMONDO

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Jean-Paul Belmondo (classe 1933) riceverà il Leone d’Oro alla carriera in occasione della prossima Mostra del Cinema di Venezia (31 agosto-10 settembre), un riconoscimento quanto mai appropriato essendo egli stato una vera e propria cine-icona della Nouvelle Vague (è stato diretto da Chabrol, Godard, Truffaut), per poi continuare sulla via del successo trasformandosi in una simpatica canaglia, gangster o poliziotto, al servizio di maestri del genere “polar”, quali ad esempio Henri Verneuil, José Giovanni, Jean-Pierre Melville.

Nel composit d’immagini che vi proponiamo, Belmondo appare (foto centrale) svestito accanto ad una altrettanto nuda e sensuale Jacqueline Bisset, adagiato tra pelli di tigre e cuscini di seta; la foto è tratta da Le magnifique (1974) di Philippe De Broca, apparso in Italia col chilometrico titolo Come si distrugge la reputazione del più grande agente segreto del mondo.  Poi ecco Jean-Paul direttamente sotto le lenzuola accanto a Laura Antonelli –  anche sua compagna di vita per nove anni dal 1972 al 1980 – nel giallo sexy Docteur Popaul (Claude Chabrol, 1972), da noi noto come Trappola per un lupo; quindi col volto tinto di azzurro nel “cult-bizarro” di Jean-Luc Godard Pierrot le fou/Il bandito delle 11 (1965) e poi ancora eccolo scherzare con Jean Seberg, mostrando la coscia, sul set del capolavoro di Godard À bout de souffle/Fino all’ultimo respiro (1960).

Nella sua lunga carriera iniziata sul finire degli anni Cinquanta e proseguita fino al 2008 col curioso “remake” di Umberto D., Un homme et son chien di Francis Huster, non ci sono titoli realizzati con registi davvero minori, oppure decisamente “trash”, avendo Jean-Paul attentamente privilegiato o film d’autore (anche italiani, di Lattuada, De Sica, Bolognini) o scatenati film d’avventura e polizieschi, rifiutando spesso anche la controfigura per le scene d’azione più spericolate.

Un singolare aneddoto riguardante la sua carriera è stato raccontato da Bernardo Bertolucci, il quale, quando ancora non si era profilata l’ipotesi di scritturare Marlon Brando per Ultimo tango a Parigi aveva interpellato Jean-Paul Belmondo, che scandalizzato respinse al mittente la sceneggiatura asserendo «di non fare film pornografici»!

Alla prossima, “magnifique” Jean-Paul: nella storia del cinema ci sei entrato comunque, anche con questo “gran rifiuto”!

Jean-Paul Belmondo