A lungo ci si era chiesti se Kirill Serebrennikov sarebbe stato selezionato per il prossimo Festival di Cannes 2022, ma l’annuncio dei film che vedremo sulla Croisette dal 17 al 28 maggio ha fugato ogni dubbio, confermando la presenza del suo Tchaikovsky’s Wife. Sarà un altro importante regista russo, purtroppo, a non partecipare all’evento tanto atteso, e per una decisione propria, che ha rivelato per spiegare il perché del proprio rifiuto: Aleksandr Sokurov.
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Il suo nuovo Сказка – in italiano “Fiaba” – non sarà dunque nella Selezione Ufficiale nonostante l’invito “personale” del Festival, che sperava di poter proiettare il film, a quel che si dice costruito intorno a un evento immaginario accaduto durante la seconda guerra mondiale. Un film, a detta del suo creatore, “troppo serio per partecipare a Cannes”.
“Altri film sono accettati lì – aveva dichiarato Sokurov a Fontanka. – Questa è una pura favola, è finzione. Un atto artistico completamente nuovo per me, né giornalismo né ricerca. Un film dalla resa tecnologica complessa, molto complessa. Probabilmente non c’è mai stata una tale implementazione tecnologica su pellicola”.
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Stando alla ricostruzione del quotidiano online Gazeta.ru e di Radiotochka NSN, Thierry Frémaux e l’organizzazione sarebbero stati pronti a considerare l’ammissione di Alexander Sokurov e Andrey Zvyagintsev “indipendentemente dalla situazione politica”, oltre a quella di Kirill Serebrennikov. Ma nonostante Sokurov avesse sottolineato la “fondamentale importanza” di mostrare il suo film ai giovani spettatori partecipando a un concorso cinematografico internazionale e sembrasse deciso ad annunciarlo un paio di settimane fa, lunedì 18 ha ufficializzato la rinuncia ai microfoni di NSN Radio Channel perché poco convinto che il comitato di selezione avrebbe apprezzato il film.
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Attualmente impegnato come insegnante di cinema in un’università russa, il regista di Arca russa, Moloch, Faust (Leone d’Oro a Venezia 2011) e Il Sole non ha dato altre soddisfazioni al pubblico dal Francofonia del 2015. Anche se online risulta come direttore artistico del dramma storico Gjirokastra, che Yuriy Arabov ha finito di girare lo scorso autunno e che racconta la repressione del comunismo contro le coppie miste straniere.
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