Oscar 2023, Thierry Fremaux fuori dal comitato di selezione francese

Polemiche per le scelte del Delegato Generale del Festival di Cannes

0
Thierry Fremaux

Non devono aver aiutato le polemiche sulla scelta del film da presentare come candidato francese alla selezione dell’Oscar per il Miglior film internazionale, o in lingua straniera, ma certo ha del clamoroso che il Delegato Generale del Festival di Cannes sia fuori dall’apposito comitato. L’uscita di Thierry Fremaux – e non solo lui – dalla ‘stanza’ in cui si decide del meglio del cinema transalpino è stata ufficializzata dal bollettino quotidiano del governo, che ha confermato che al suo posto sarà chiamata una “persona qualificata nel campo del cinema”.

LEGGI ANCHE: Cosa aspettarsi da Venezia 79, programma e aggiornamenti

Il ‘casus belli’ risalirebbe all’ultima edizione degli Academy Awards, che nella suddetta categoria ha poi premiato il giapponese Drive My Car di Ryūsuke Hamaguchi, scelto da una cinquina dove non era riuscito a inserirsi il Titane di Julia Ducournau, già vincitore – seppur discusso – della Palma d’Oro al precedente Festival di Cannes.

Scelta – come inevitabilmente accade, anche qui da noi in Italia – che scatenò il malumore e le polemiche di chi avrebbe preferito il Leone d’Oro di Venezia 78 La scelta di Anne – L’Événement di Audrey Diwan. Secondo molti, più adatto alla contesa, secondo altri, vittima di un eventuale conflitto d’interessi.

LEGGI ANCHE: I figli degli altri, dal concorso di Venezia 79 ai cinema italiani (foto)

Nei venti di cambiamento – figli degli scarsi risultati ottenuti dal cinema nazionale agli Oscar e che per la seconda volta in tre anni hanno portato a modificare la composizione del comitato di selezione – son stati coinvolti anche l’attuale presidente di Unifrance, Serge Toubiana, e dell’Accademia dei César, Veronique Cayla, che potranno partecipare solo come osservatori agli incontri del comitato. Che dal 2019 si è voluto allargare a figure diverse scegliendo di affidarsi a due registi, due produttori e due agenti di vendita internazionali, professionisti “con una sofisticata comprensione del mercato statunitense” nelle intenzioni della Presidentessa del Centre national du cinéma et de l’image animée Fréderique Bredin.

All’epoca si decise di puntare sul film della Ducournau invece dei vari Frère et Sœur di Arnaud Desplechin, Un petit frère di Leonor Seraille, Les Amandiers di Valeria Bruni Tedeschi, Les Cinq Diables di Léa Mysiu, Revoir Paris di Alice Wincour, Un beau mati di Mia Hansen-Love o La Nuit du 12 di Dominik Moll (Fuori Concorso sulla Croisette). Elenco dal quale mancano solo Saint Omer di Alice Diop e I figli degli altri di Rebecca Zlotowski, entrambi in concorso per il Leone d’Oro a Venezia 79 – come fu L’Événement l’anno scorso – e che potrebbero creare ulteriore imbarazzo se dovessero raccogliere plausi o premi di qualche tipo.