Euro Balkan 2024 – La recensione del film Lost Country

Presentato in concorso al festival del cinema balcanico il film del regista Vladimir Perišić, un duro coming of age politico nella Serbia di Milošević.

0

IL FATTO – 1996, Repubblica Federale di Jugoslavia: il quindicenne Stefan (Jovan Ginić, premiato alla Semaine de la Critique di Cannes 2023), figlio di una dirigente del Partito Socialista di Serbia (Jasna Đuričić), finisce nel mezzo della crisi scoppiata con le elezioni e l’annullamento dei voti che favorirebbero la coalizione avversa al governo di Slobodan Milošević. Mentre gli studenti si rivoltano, Stefan è diviso tra l’affetto per la madre, in prima linea nella repressione delle proteste, e la progressiva presa di coscienza della brutalità e corruzione del regime. Ma intanto, il clima intorno al ragazzo si fa sempre più ostile.

L’OPINIONE – Al concorso del VII Euro Balkan Film Festival di Roma è stato il turno di Lost Country, con cui l’acclamato regista serbo Vladimir Perišić prende di petto l’epoca dell’autoritarismo di Milošević. Dove sono marciti gli ideali di un tempo (di cui sembra restare traccia solo nei ricordi del nonno partigiano di Stefan, mentre il professore a scuola parla non casualmente, attraverso i romantici inglesi, di rivoluzione tradita), per lasciare il posto a una retorica vuota e utile alla conservazione del potere con ogni mezzo. Dall’altro lato emerge una nuova generazione arrabbiata che sogna un futuro cosmopolita antitetico al sangue dei conflitti nazionalisti (e su cui, per amaro contrasto, pioveranno di lì a poco le bombe della NATO).

Ma Perišić (e la co-sceneggiatrice Alice Winocour) sceglie di narrare tutto questo da un punto di vista allo stesso tempo coinvolto ed estraneo ad entrambe le fazioni, costretto perciò a una scelta forse impossibile e comunque condannato a subire la violenza di entrambe le parti. In questo modo il film evita rappresentazioni eccessivamente schematiche, restituendoci l’immagine di un Paese dalla coscienza e identità lacerata. E, complice la forza delle interpretazioni di Ginić e Đuričić (quest’ultima già vincitrice dell’EFA per la protagonista di Quo vadis, Aida?), il dramma storico-politico si fa anche tragedia edipica, dove la strada per diventare adulto finisce deviata in un labirinto senza uscita.

SE VI È PIACIUTO GUARDATE ANCHE… Il pluripremiato Ordinary People (2009), dove la coppia Perišić & Winocour riflette sulla mortifera assurdità di guerra e militarismo.

RASSEGNA PANORAMICA
Stars
euro-balkan-2024-la-recensione-del-film-lost-countryIL FATTO – 1996, Repubblica Federale di Jugoslavia: il quindicenne Stefan (Jovan Ginić, premiato alla Semaine de la Critique di Cannes 2023), figlio di una dirigente del Partito Socialista di Serbia (Jasna Đuričić), finisce nel mezzo della crisi scoppiata con le elezioni e l'annullamento...