Il punto di rugiada, il regista Marco Risi: «mi piace chiamarli vecchi»

Al Torino Film Festival Marco Risi con i protagonisti Alessandro Fella e Massimo De Frncovich hanno presentato il film prossimamente al cinema

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Alessandro Fella, Marco Risi e Massimo De Francovich

A lungo mi sono chiesto come sarebbe potuto avvenire l’incontro tra due generazione così lontane che si guardano con diffidenza”, il regista Marco Risi racconta al 41esimo Torino film Festival di aver impiegato quasi dieci anni per riuscire ad elaborare questo film, Il punto di rugiada, prossimamente al cinema con Fandango. Racconto di una nuova generazione che scopre, non senza una certa iniziale riluttanza, quella che l’ha preceduta di parecchi decenni e che ha molto ancora da offrire.

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Ne Il punto di rugiada, coprodotto da Fandango e Rai Cinema, Alessandro Fella, al suo esordio sul grande schermo, affianca un veterano del teatro e del cinema come Massimo De Francovich. Tra i due interpreti si instaura, tanto nella finzione quanto nella realtà, un legame particolare in cui la reciproca iniziale distanza si assottiglia in modo quasi involontario, fino a diventare un momento di passaggio cruciale per entrambi.

Il punto di rugiada, trama

Carlo, un ragazzo viziato e sregolato, una notte provoca da ubriaco un grave incidente d’auto per il quale viene condannato a scontare un anno di lavori socialmente utili in una casa di riposo. Insieme a lui a Villa Bianca arriva anche Manuel, un giovane spacciatore colto in flagrante. Luisa, infermiera che lavora da anni nella struttura, guiderà i due ragazzi in un mondo senza età dove condivisione, conforto e accoglienza cambieranno per sempre il loro sguardo sul mondo e sulla vita.

Un omaggio al padre Dino Risi

Marco Risi racconta con piacere di aver disseminato nel film piccoli elementi che rendono omaggio tanto a suo padre Dino – non a caso il personaggio di De Francovich porta proprio questo nome – quanto al cinema dell’epoca della commedia all’italiana. Quadri, collage, album di fotografie e persino una penna e un bastone raccontano della presenza del maestro del cinema nel film, “forse perché non sono mai riuscito a tagliare davvero il cordone ombelicale che mi lega a lui”, dice il regista.

I giovani e i vecchi

Ne Il punto di rugiada il personale della casa di riposo in cui è ambientata la storia ci tiene che i “vecchi” siano chiamati “ospiti”, ma il regista, con una vena di irriverente e affettuoso sarcasmo, non si fa problemi invece a chiamarli nell’altro modo. “Di solito si diffida dal fare film sui vecchi o sui ciechi, come ha fatto mio padre in Profumo di donna, ma invece la cosa ha funzionato. Volevo fare un film sul vecchiume vero e mi piace chiamarli vecchi, ma le battute le ricordavano meglio loro dei giovani”, dice Risi.

Guarda qui l’intervista al regista Marco Risi e agli interpreti Alessandro Fella e Massimo De Francovich per Il punto di rugiada