“A SECOND CHANCE”: LE FAMIGLIE INADATTE DI SUSANNE BIER

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Susanne Bier ha presentato al Torino Film Festival il suo ultimo film, A Second Chance, incentrato sul dramma di due famiglie solo apparentemente agli antipodi, con la star di Il trono di spade Nikolaj Coster-Waldau

“Tutte le famiglie felici si somigliano, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”: sembrano essere partiti dal celebre inizio dell’Anna Karenina di Lev Tolstoy, Susanne Bier e lo sceneggiatore Andres Thomas Jensen, per realizzare A Second Chance, l’ultimo film della regista danese premio Oscar. «I nostri punti di partenza per creare una storia sono sempre diversi. Spesso si tratta di un personaggio che ci incuriosisce, una storia o una scena che ci ha colpito. In questo caso Andres Thomas Jensen ha avuto l’immagine di una persona che prende un bambino che vive in un’ambiente dove non viene accudito come dovrebbe: abbiamo iniziato a leggere varie cose sull’argomento e costruito la storia », ha spiegato la regista nel corso della conferenza stampa di presentazione del film.

Presente nella sezione Festa Mobile di questa trentaduesima edizione del Torino Film Festival, A Second Chance sfrutta le dinamiche interne di due famiglie totalmente differenti per raccontare i drammi privati di due coppie di genitori inadatti. Da un lato la casalinga Anne e l’ispettore di polizia Andreas (Nikolaj Coster-Waldau de Il trono di spade) genitori di Alexander, dall’altro La prostituta Sanne e lo spacciatore Tristan genitori di Sofus, vivono, per circostanze differenti, la perdita del proprio figlio. Il film mostra l’elaborazione del lutto, gli intricati e dolorosi rapporti familiari, lo squallore della droga e lo sgretolarsi delle apparenze tramite sequenze realizzate ad arte per colpire lo spettatore, cercando in ogni modo di smuovere le sue emozioni in un modo che risulta però artefatto, calcolato, quasi ricattatore.

Come afferma la Bier: «Sono due famiglie e due contesti sociali completamente differenti. Man mano che la storie si evolve scopriamo che le cose non sono così distinte come sembrano all’inizio e noi ci siamo divertiti a costruire il film in questo modo sperando di intrigare lo spettatore di modo da metterlo in una posizione di disagio, con la sensazione che prima o poi qualcosa accadrà e che mescolerà le carte. Non so se la sensazione che prova lo spettatore sia quella di ritenere entrambe le famiglie colpevoli. È evidente nel caso della famiglia di tossicodipendenti che non stanno accudendo il bambino come dovrebbero e che non si stanno comportando in modo decoroso. Nel caso della seconda famiglia, secondo me non sentiamo una colpa o una responsabilità. La sensazione che abbaiamo è che forse non stiano rivelando tutto. Vogliamo essere incantati e sedotti da questa coppia ma percepiamo che forse le cose non stanno come sembrano ».

La pellicola cerca anche di mostrare una risalita dei suoi personaggi, in virtù di quella seconda possibilità alla quale rimanda il titolo e testimoniata anche dalla parole della Bier: «Credo che tutti i personaggi del film abbiano una seconda possibilità. Il personaggio principale, Andreas, fa qualcosa di profondamente sbagliato per le motivazioni giuste e gli viene offerta una seconda chance nella storia. Simon, il suo collega, che all’inizio del film sta deliberatamente distruggendo la sua vita, trova la forza di rimettersi in sesto e di scegliere la vita. Sanne, all’inizio è una tossicodipendente che vive una relazione sbagliata e si da una seconda opportunità per cambiare strada. Credo che davvero tutti i personaggi abbiano l’occasione di cogliere questa seconda chance ma la cosa particolare della vita è che spesso le seconde possibilità ci vengono offerte ma non ci rendiamo conto che sono lì e non le cogliamo. Questo secondo me è l’aspetto più affascinante ».

Infine, a chi ha definito il film un thriller, la regista di Noi due sconosciuti ribatte: «Penso che non sia giusto definirlo un thriller. Credo sia un dramma, dove sono presenti elementi tipici del genere, nel solco del mio percorso lavorativo: ho cercato sempre di inserire un elemento quasi di “disagio” per permettere alla mia ispirazione artistica di manifestarsi ».

A Second Chance, dopo essere stato presentato anche al Toronto International Film Festival, a differenza della pellicola Una folle passione, dramma girato nel 2012 con protagonisti Jennifer Lawrence e Bradley Cooper, da poco nelle sale italiane e alla quale Ciak di novembre ha dedicato un approfondimento, non ha ancora una data di uscita nel nostro Paese.

Manuela Santacatterina