ADDIO A BUD SPENCER

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Bud Spencer se n’è andato, ed è come se ci avesse lasciati uno di famiglia. L’attore, il cui vero nome era Carlo Pedersoli, è morto oggi pomeriggio a Roma: l’ha annunciato il figlio Giuseppe, dicendo che il padre è «volato via serenamente, aveva tutti noi intorno e la sua parola è stata “grazie”». Con garbo, viene da pensare, come ha vissuto tutta la sua carriera. Aveva 86 anni.

Insieme a Terence Hill, Bud Spencer ha popolato migliaia delle serate della nostra vita: i film della coppia sono tra i più replicati di sempre dalla tv generalista. I loro buddy movies a base di scazzottate, che non facevano male ma facevano ridere, comicità pulita e malizia garbata adatta anche ai bambini, in controtendenza con la sfacciata commedia sexy italiana degli stessi anni, sono ormai un cult. Il loro primo film insieme inaugura il fortunato filone dei “fagioli-western”: è Dio perdona… io no! del 1967, al quale seguiranno I quattro dell’Ave Maria La collina degli stivali, tutti di Giuseppe Colizzi, e poi Lo chiamavano Trinità… e Continuavano a chiamarlo Trinità di E.B.Clucher.

Dal 1972 in poi la coppia è protagonista di una serie di film girati tra la Spagna, l’America Latina, dove Bud aveva vissuto da ragazzo, e la Florida (nel 1979 volano addirittura in Sudafrica per girare Io sto con gli ippopotami) che verranno venduti in tutto il mondo e che vale la pena di ricordare in blocco: ...più forte ragazzi!, Altrimenti ci arrabbiamo, Porgi l’altra guancia, I due superpiedi quasi piatti, Pari e dispari, Chi trova un amico trova un tesoro, Nati con la camicia, Non c’è due senza quattro, Miami Supercops. Interpretano sempre personaggi diversi, poliziotti, sconfitti in cerca di riscatto, fratelli giocatori d’azzardo, persino preti, ma le dinamiche della loro collaudata comicità rimangono le stesse: Terence Hill è il belloccio un po’ ingenuo, Bud quello imponente nel fisico ma buono nell’anima.

Bud Spencer era nato a Napoli il 31 ottobre 1929 e, com’è noto, è stato anche un campione di nuoto e pallanuoto: proprio il suo corpo scultoreo gli ha regalato nel 1951 l’ingresso nel mondo del cinema, come comparsa in Quo vadis? di Mervyn LeRoy. Il resto è storia, e non solo della commedia. Bud aveva un’eccezionale dote drammatica, asciutta e autoironica: l’ha dimostrato attraversando i generi in 4 mosche di velluto grigio di Dario Argento, la tetralogia di Piedone lo sbirro di Steno, Lo chiamavano Bulldozer e Bomber di Michele Lupo, e infine Cantando dietro i paraventi, il suo ultimo ruolo da protagonista, nel 2003, con Ermanno Olmi.