Da “I Cesaroni” alla sit-com 2.0 “Mamanero”: intervista a Tommaso Arnaldi

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Da I Cesaroni alla sit-com 2.0: intervista a Tommaso Arnaldi, protagonista con Pino Insegno della nuova web serie Mamanero

Classe 1987, Tommaso Arnaldi è un giovane attore e sceneggiatore romano diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia. Qualcuno lo ricorda sul grande schermo nel film horror Hybris del 2015 per la regia di Giuseppe Francesco Maione o nella commedia Colpi di Fortuna di Neri Parenti del 2013. Tuttavia Arnaldi è un volto noto soprattutto al pubblico del piccolo schermo con la sua partecipazione alle fiction I Liceali, I Cesaroni, RIS Roma e Provaci ancora Prof! Una delle sue passioni principali però è il teatro che non ha mai abbandonato, sia come attore sia come sceneggiatore.

Attualmente è impegnato nel cast di una nuova web serie di successo intitolata Mamanero, al fianco di Pino Insegno. Diretta da Mauro Meconi e scritta da Daniele Prato, questa divertente sitcom 2.0 racconta le esperienze quotidiane di un gruppo di personaggi che frequenta una torrefazione. Tommaso Arnaldi interpreta Checco, il nipote di uno dei proprietari che lavora al bancone del bar, mentre storie di amore, di amicizia e di vita animano ogni giorno con un ritmo dinamico e coinvolgente.

Come hai deciso di fare l’attore?

Diciamo che non l’ho deciso, mi sono perdutamente innamorato del mestiere all’età di 16 anni, mentre con il laboratorio teatrale del mio liceo mettevamo in scena una versione molto amatoriale di Cyrano. Seguire il cuore è stata praticamente una scelta obbligata.

Ci sono degli attori che prendi come riferimento?

Ho sempre guardato con ammirazione attori come Tim Roth, Edward Norton, Robert Carlyle, ma devo dire che non ne ho uno in particolare.

Come sei stato coinvolto nella web serie Mamanero?

Mi hanno contattato il regista Mauro Meconi e Francesco Incognito, il direttore di produzione. Il primo è un amico di vecchia data con cui ho sempre desiderato poter lavorare e il secondo l’ho incontrato sul set di un film che abbiamo girato insieme : Alice e il paese che si meraviglia di Giulia Grandinetti. Sono due persone straordinarie, piene di energie e idee. Appena mi hanno comunicato il tipo di format e la presenza di Pino Insegno ho detto di sì senza pensarci due volte.

Parlami del tuo personaggio…

Checco è il nipote di Giuseppe. È pigro e svogliato con una grande passione per la poesia. Lavora nella torrefazione dello zio perché i genitori, stufi di vederlo passare le sue giornate a farsi le canne, lo hanno costretto. Ha una ragazza terribile che beve e lo tratta malissimo.

Come è lavorare con Pino Insegno?

Meraviglioso. Pino è un attore straordinario e molto generoso. Sempre pronto a dare una mano e a regalarti consigli preziosi. È sempre un piacere quando un attore si rivela anche un grande essere umano.

Molti attori ritengono che far ridere sia più difficile che far piangere, tu cosa ne pensi visto che questa web serie punta molto sull’ironia?

Io credo che ci siano due sforzi diversi, non penso si possano mettere a paragone le due cose. A ognuno di noi piace ridere, ne abbiamo bisogno per superare le piccole o grandi fatiche di ogni giorno, quindi più si ride e meglio è no?

Pensi che il web sia il futuro? Tu che uso fai dei social e di internet in generale?

Penso che il web abbia aperto un nuovo canale di comunicazione straordinario e che sia il presente, più che il futuro, ormai.

Hai seguito altre web serie che ti sono piaciute?

Si, diverse. Me ne ricordo una in particolare, inglese. Si chiama Dead Set e ha una trama veramente interessante.

Parlando invece di serie tv le segui? Quali?

Praticamente le seguo tutte! Ora sto aspettando con ansia l’imminente uscita della quarta stagione di Black Mirror che, forse, è la mia preferita in assoluto.

Come descriveresti il tuo legame con il cinema?

Viscerale. Mi piace osservare e comprendere il più possibile della macchina cinematografica, a volte sfiora l’ossessione.

I film che hai visto tantissime volte?

Le Iene di Quentin Tarantino. Fight Club di David Fincher. Frankestein Junior di Mel Brooks, Annie Hall di Woody Allen, The Hangover di Todd Philips, Psycho di Hitchcock, Full Metal Jacket e Shining di Kubrick. Ma potrei andare avanti all’infinito, rivedo quasi sempre i film almeno 3 o 4 volte.

Ti ricordiamo nel film Hybris al cinema. Ti piace il genere horror? 

L’horror è il genere che mi ha fatto avvicinare al cinema. Da bambino i film di Wes Craven, George Romero e Lamberto Bava mi spaventavano a morte, ma allo stesso tempo, una volta finiti, sentivo di essere diventato un pochino più coraggioso.

Quali pensi siano le difficoltà più grandi di fare l’attore in Italia?

Riuscire a trovare la propria dimensione professionale a livello continuativo non è semplice.

Hai studiato anche oltreoceano, cosa puoi dirmi dei tuoi progetti internazionali?

Ho già partecipato a diversi progetti internazionali come Fat Cat di Michele Fiascaris. Una commedia gangster ambientata tra l’Italia e l’Inghilterra al fianco dell’attore e amico Lorenzo Richelmy. Ho finito di girare l’anno scorso il nuovo film di Lamberto Bava. È un progetto con attori internazionali del calibro di Gerard Depardieu, ho anche girato un cortometraggio sui Borgia per la regia di Mike Figgis. Spero che ne arrivino sempre di più ovviamente.

Ho letto che ti piace anche scrivere sceneggiature, di cinema e di teatro. Cosa ti affascina di questo processo?

Se recitare mi permette di esplorare altri punti di vista, scrivere mi permette di poter esprimere il mio.

Dei vari attori con cui hai lavorato chi ti ha insegnato qualcosa che poi hai riutilizzato nel tuo lavoro?

Ognuno di loro mi ha insegnato, direttamente o indirettamente qualcosa. Se reciti con qualcuno ed esci da quell’esperienza senza aver imparato qualcosa di nuovo, vuol dire che hai sbagliato qualcosa.

A cosa non rinunceresti mai nella tua vita attuale?

Al caffè!

Progetti futuri?

Ho appena finito di scrivere un progetto teatrale di cui curerò la regia dal titolo Opsis, in più andrò in scena con una riscrittura dell’Orestea di Eschilo a cura di Giuseppe Manfridi per la regia di Daniele Salvo. Agli appassionati di Mamanero posso dire che presto ci sarà una grande sorpresa!

Letizia Rogolino

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