CIAK BIZARRO! LA BALENA CHE VOLEVA CANTARE ALL’OPERA

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L’eclettico Ron Howard, dopo aver affrontato le sfide automobilistiche con Rush, ci propone ora (uscita nelle sale in Italia il 3 dicembre) una grande avventura sul mare, la storia vera (tratta dal romanzo Il cuore dell’oceano-Il naufragio della baleniera Essex di Nathaniel Philbrick) che coinvolse la baleniera Essex nell’inverno del 1920 contro un capodoglio dalle dimensioni e dalla forza smisurate, che poi avrebbe ispirato Herman Melville per il suo Moby Dick. Dalle immagini diffuse dai trailer, il film appare assai coinvolgente con effetti speciali ben realizzati e un notevole pathos; Ron Howard ha dichiarato: «Dimenticate Lo squalo e pensate a King Kong ».

Lo scorso 4 novembre è apparso, per la prima volta in Italia, in DVD anche Musica Maestro (Make Mine Music, 1946) l’ottavo “Classico” Disney, un film di animazione a episodi contenente un cortometraggio di assoluta bellezza, con protagonista un eccentrico capodoglio canterino, ovvero La balena che voleva cantare all’Opera (The Whale Who Wanted to Sing At the Met). Il film partecipò in concorso al Festival di Cannes 1946, vincendo il Grand Prix International du Dessin Animé e in Italia apparve nelle sale cinematografiche una volta sola, nel dicembre del 1949. Diversi episodi tra cui, quello di Pierino e il lupo, o dei due Cappelli innamorati, o della sopracitata Balena Ugoladoro sono stati poi diffusi singolarmente, abbinati a dei lungometraggi Disney, o in videocassette. È, come dicevamo, la prima volta però che il film completo appare in DVD e purtroppo solo in lingua originale, privo dello storico, superlativo, doppiaggio italiano dell’epoca, che annoverava tra le tante voci, anche quelle del leggendario Quartetto Cetra e di Alberto Sordi.

L’episodio della Balena che voleva cantare all’Opera è tra i più originali di sempre del cartooning e narra la triste vicenda di Willie (Gianni nella versione italiana), un capodoglio dal virtuosistico talento musicale (ha tre ugole che gli consentono di cantare nei tre registri di Tenore, Baritono e Basso) che sogna di esibirsi al Metropolitan e di incantare le platee con la sua voce magnifica. Un impresario di nome Tetta-Tatti parte alla sua ricerca con una baleniera e, incredulo dinanzi a tanta meraviglia della natura, presuppone che il cetaceo abbia ingoiato tre cantanti; per questo gli punta l’arpione contro e lo uccide, ma nel finale vediamo lo spirito di Willie librarsi verso i cancelli dorati del Paradiso e lì cantare felice con cento, mille, voci per l’eternità. Questo cortometraggio raggiunge vertici altissimi di potenza espressiva (nel suo sogno, il capodoglio immagina se stesso cantare a teatro celebri brani d’opera di Rossini, Donizetti, Boito, Wagner…), fino al commovente finale in cui canta in maniera sublime, come in un coro polifonico, il Mag der Himmel euch vergeben dalla Martha di Von Flotow. Nella versione originale del film è Nelson Eddy a prestare il suo talento vocale a Willie.

Per tutti gli amanti del grande cinema, non solo di quello d’animazione o del “Bizarro”, questo cortometraggio, diretto da Hamilton Luske e Clyde Geronomi da una storia originale di Irvin Graham, è un “must”.

CIAK BIZARRO