“CONFIRMATION”: MOLESTIE IN TRIBUNALE

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Il destino nel cognome: Kerry Washington, l’elegantissima Olivia Pope di Scandal, ha la sindrome dell’eterno ritorno ed evidentemente non riesce a stare troppo lontana da Capitol Hill, la sede del Campidoglio americano e della politica a stelle e strisce.

Attrice impegnata sul versante dei diritti civili e del girl power, per il suo nuovo tv movie Confirmation, diretto da Rick Famuyiwa e targato Hbo (in Italia sarà trasmesso in autunno su Sky Cinema 1 HD, dopo l’anteprima al festival di Tavolara), ha scelto il doppio ruolo di produttrice e interprete per raccontare una storia cardine, quella dell’avvocato Anita Hill che nel 1991 testimoniò contro il suo ex-capo Clarence Thomas (Wendell Pierce nel film) appena nominato Giudice della corte suprema. La donna, interrogata nell’inchiesta preliminare alla nomina, accusò l’uomo di averla ripetutamente molestata nel corso del loro decennale rapporto di lavoro. Un’accusa grave che portò alla temporanea sospensione della nomina di Thomas e ad un processo pubblico, il primo a portare sotto i riflettori e in tv un tema più che mai d’attualità.

Per la Washington, che aveva 14 anni all’epoca dei fatti, girare il legal drama era una vera urgenza: «Anche se tutto si concluse con la conferma della nomina del giudice, la vicenda è una parte importante e dimenticata della nostra storia culturale che valeva la pena raccontare ai più giovani. Non importa a quale delle due deposizioni crediamo, quella di Anita o quella di Clarence (il film si affida alla pura cronaca e solo recentemente la versione di Anita è stata completamente riabilitata, Nda), sta di fatto che quel processo ha cambiato il modo in cui parliamo di molestie sulle donne e ha spinto alla creazione di leggi anti-harassment. È una storia vera che parla di razza (entrambi i protagonisti sono di colore), discriminazione, genere sessuale e potere, tutti argomenti su cui mi interrogo da sempre».

Fredda, razionale e dettagliata nelle sue accuse, l’Anita reinterpretata dalla Washington non vacilla di fronte alla necessaria cruda elencazione delle “perversioni” del giudice e resiste alle domande sempre più pressanti e imbarazzanti di una commissione d’inchiesta nominata dalla politica e determinata a screditarla (Greg Kinnear interpreta il ruolo di Joe Biden, Treat Williams è Ted Kennedy). A sostenerla nell’avventura del film una firma d’eccellenza e con le giuste credenziali, la sceneggiatrice di Erin Brockovich Susannah Grant. Insieme hanno incontrato più volte la vera Anita (sulla vicenda esiste anche un documentario del 2014: Anita, Nda) e Kerry ha girato Confirmation nella pausa tra le stagione 4 e 5 di Scandal. «La vera scommessa», ha raccontato, «era quella di fotografare le due facce della presenza femminile nelle stanze dei bottoni di Washington. L’ Olivia di Scandal, ex direttore della comunicazione alla Casa Bianca, è l’incarnazione del potere, Anita vive e lavora nello stesso ambiente, ma non vince. Anzi ne è schiacciata».