IL FESTIVAL DI BERLINO OMAGGIA BOWIE, RICKMAN E SCOLA

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La Berlinale annuncia tre proiezioni speciali per i tre grandi artisti appena scomparsi: ecco quando e dove vederle

l'uomo che cadde sulla terraIl Festival di Berlino ricorderà David Bowie, Alan Rickman ed Ettore Scola durante l’edizione numero 66 già alle porte, dall’11 al 21 febbraio. L’omaggio a Bowie, in particolare, era dovuto: l’artista ha trascorso nella capitale tedesca alcuni degli anni più importanti della sua carriera, dal 1976 al 1978, un periodo di svolta dal quale è uscita la mitica “trilogia berlinese” di Low, Heroes e Lodger, e l’atmosfera della città anche dopo la caduta del Muro di Berlino ha continuato ad affascinarlo sempre, tanto da lasciare echi anche nel suo penultimo album The Next Day. Bowie è anche apparso più volte sullo schermo della Berlinale, nei film L’uomo che cadde sulla Terra di Nicolas Roeg, in concorso nel 1976, e Mr Rice’s Secret di Nicholas Kendall (2000) e nei documentari Lou Reed: Rock and Roll Heart di Timothy Greenfield-Sanders (1998), Scott Walker – 30 Century Man di Stephen Kijak (2007) e Let’s Dance: Bowie Down Under di Rubika Shah (2015). Per celebrarlo, venerdì 12 febbraio il festival ripropone proprio il cult L’uomo che cadde sulla Terra al Friedrichstadt-Palast.

colonnello-brandon alan rickmanIl grande Alan Rickman, invece, verrà ricordato nei panni romantici del colonnello Brandon in Ragione e sentimento di Ang Lee, Orso d’Oro alla Berlinale nel 1996, e che quest’anno sarà riproposto in programma il 16 febbraio al Kino International. Se conosciamo Rickman soprattutto per i suoi memorabili ruoli da villain e da caratterista, per lo Sceriffo di Nottingham in Robin Hood – Il principe dei ladri e il Professor Severus Pitus nella saga di Harry Potter, nel film tratto dal romanzo di Jane Austen scopriamo invece le noti più dolci del suo talento interpretativo, che torneranno poi anche in Love Actually. Anche Rickman è passato più volte al festival di Berlino: oltre che nel film di Ang Lee anche in Close My Eyes di Stephen Poliakoff, nel 1991, e in Snow Cake di Marc Evans, nel 2006.

Ballando Ballando ettore scolaE infine, il Maestro Ettore Scola: per commemorarlo, la Berlinale ha scelto uno dei suoi titoli forse meno conosciuti al grande pubblico, ma fra i più innovativi, e premiato proprio con l’Orso d’Argento alla miglior regia al festival tedesco nel 1983: Ballando ballando, riproposto al CinemaxX 6 il 18 febbraio. Ambientato in una sala da ballo della periferia parigina, il film ripercorre le vicende di vari personaggi che si sono avvicendati fra quelle mura dal 1936 agli anni ’80 intrecciando indissolubilmente, come Scola sapeva fare bene, storie private con la Storia di tutti. Avendo una co-produzione franco-algerina, Ballando ballando divenne curiosamente, l’anno successivo, il candidato all’Oscar come Miglior Film Straniero proprio per l’Algeria. Non vinse, ma fece comunque il pieno di premi in tutta Europa: quattro David di Donatello e tre Premi César (tra i quali miglior film e miglior regia in entrambi).

Elisa Grando

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