“Mia figlia” di Laura Bispuri in concorso al Festival di Berlino: un ritratto della Sardegna fuori dagli stereotipi

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Figlia mia di Laura Bispuri, con Valeria Golino e Alba Rohrwacher, è in Concorso al Festival di Berlino 2018: la scorsa estate Ciak era in Sardegna, proprio durante le riprese a Cabras

La Sardegna aspra e magica raccontata nel film La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu, candidatissimo ai David di Donatello 2017, è ritornata nel cuore di cinema e autori, grazie anche al lavoro costante e capillare della Film Commission, che ha riportato sull’isola progetti, fondi e artisti in cerca di scenari unici e diversi. A Cabras, in una luce spietata e assolata, sulle sponde dello stagno più famoso e pescoso, Laura Bispuri, la regista di Vergine giurata, ha appena concluso le riprese di Figlia mia, protagoniste Alba Rohrwacher e Valeria Golino nel ruolo di due madri che si contendono, e finiscono per condividere, la stessa bambina, interpretata dalla scoperta locale Sara Casu.

Il film, prodotto da Vivo Film di Marta Donzelli e Gregorio Paonessa, racconta la storia della ragazzina cresciuta da una madre acquisita (Golino), che d’improvviso riceve la visita della mamma naturale (Rohrwacher) venuta a reclamarne l’amore. Una sfida tutta al femminile che pone il problema antico dell’origine della maternità e i luoghi scelti, secondo Valeria Golino, «hanno dato tridimensionalità alla storia diventando protagonisti». Ha dichiarato la regista: «Mi ha colpito molto la tradizione dei “figli dell’anima” che ancora vive in Sardegna. Con Francesca  Maniero, la mia sceneggiatrice, stavamo scrivendo una storia universale che poteva essere ambientata ovunque, ma la Sardegna abitava dentro di me da anni come luogo peculiare, spirituale: un richiamo istintivo che ho voluto ascoltare. Cabras era il posto giusto. La mia idea era di mostrare una Sardegna fuori dagli stereotipi. Per questo ho scelto una bimba sarda ma dai capelli rossi. E Cabras mi pare un luogo sfaccettato, che non si comprende a prima vista, e in cui l’identità si mescola ed è in movimento, in ricerca continua tra arcaico e moderno. E poi la luce qui è particolare». Nel film ritroveremo anche la tradizione cruda dei rodei e in un ruolo particolare Udo Kier.

Piera Detassis

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