ROMAFF10: VINCE “ANGRY INDIAN GODDESSES” IN UN’EDIZIONE ALL’INSEGNA DELLA QUALITÀ

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Il pubblico della Festa del Cinema di Roma ha decretato il film vincitore: Angry Indian Goddesses, diretto da Pan Nalin. Dunque si conclude così una decima edizione all’insegna della curata e ricercata qualità, con un arrivederci al prossimo anno.

Angry Indian GoddessesLa Festa è finita e a vincerla, premiato dal pubblico, è stato Angry Indian Goddesses di Pan Nalin. Otto giorni di programmazione, 53 film e, annesse, 313 proiezioni suddivise in 14 schermi, da quelli centrali dell’Auditorium Parco della Musica fino al Cinema Trevi e al Cinema Avorio. Una Festa concepita per gli spettatori, ideata e studiata per la platea capitolina, centro nevralgico dell’audiovisivo nazionale. E il Premio del Pubblico BNL alla pellicola diretta dalla regista indiana Pan Nalin ne è la perfetta dimostrazione: inaspettato e sorprendente, come solo le scelte de pubblico possono essere, visto che ha battuto i ben più quotati Lo Chiamavano Jeeg Robot, Room e Land of Mine. «Quest’avventura è iniziata a febbraio, siamo partiti in corsa, ma nonostante questo, abbiamo cercato la qualità », ha affermato Piera Detassis, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, «Noi non ci occupiamo solo di cinema, ma anche di TV e documentari. Con la Festa abbiamo creato una vetrina di una Fondazione che lavora 365 giorni. Questa decima edizione, infatti, è il lavoro di un primo anno e, sicuramente, possiamo ancora perfezionare le cose. È questo il nostro punto di partenza. Cercando un ribaltamento con il passato, staccandoci dalle scorse edizioni. Senza scordarci il successo del MIA, il Mercato dell’Audiovisivo, che ha riscontrato numeri altissimi. Tra l’altro, abbiamo creato un filo rosso con tutte le istituzioni, portando la Festa in giro per Roma. Tutto l’anno ».

Angry Indian GoddessesLa qualità, dicevamo. Altro file rouge della Festa del Cinema di Roma. In otto giorni di rassegna, si sono registrati 35.270 biglietti venduti, da sommare ai 12.936 ingressi gratuiti registrati. Complessivamente, la Festa ha segnato circa un – 21% (per i ticket venduti) rispetto alla passata edizione ma, va ricordato, che c’è stato un giorno in meno di programmazione, una sala in meno disponibile (la Santa Cecilia, la più grande dell’Auditorium) e quindi meno titoli proiettati. Pertanto, dati alla mano, considerando le sostanziali differenze con la scorsa edizione, la nuova e rivoluzionata Festa è in crescita, con l’obbiettivo da qui a tre anni di (ri)diventare un appuntamento fondamentale per la cinematografia italiana ed internazionale. Perché se una cosa si è notata, nonostante la mancanza delle effimere targhette di ”anteprima mondiale”, quella è proprio la pregevolezza delle opere presentate. Tutte di assoluto spessore, con una peculiare e metodica ricerca del nuovo e dell’adatto, sia per il pubblico sia per le tematiche attuali, quanto mai delicate e fondamentali. Dunque, la qualità e l’attenzione messa da Antonio Monda, il Direttore Artistico della Festa, non sono per nulla andate vanificate, anzi, segnano un importante, primo tassello che indirizzerà la prossima edizione. «Il modello da seguire è quello del Festival di New York, il più bello del mondo. E, infatti, non prevede che i film vengano premiati, non c’è giuria. Fin quando ci sarò io a Roma, continueremo a smarcarci dai canonici Festival già esistenti. La Festa, per me, è un’altra cosa, vogliamo e dobbiamo essere diversi », ha de detto lo stesso Monda. E, infatti, abbiamo già la data di inizio del prossimo anno, che sarà, forse, il 13 ottobre. Insomma, arrivederci al 2016, con ancora tanti film e ancora tanta, indispensabile qualità.

Damiano Panattoni