IL LATO LGBT DEL SUNDANCE FILM FESTIVAL 2017: 3 TITOLI DA NON PERDERE

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Il cinema LGBT, quello che si concentra su protagonisti omosessuali, transessuali e sull’identità di genere, da tempo non può più essere considerato una “categoria” con confini ben delineati ma, sia per numeri che per taglio e stile, è diventato a tutti gli effetti una larga fetta del panorama di storie variegate che il cinema tutto ci offre, capace di attirare tutti i tipi di pubblico.

Lo sanno bene al Sundance Film Festival, la rassegna di cinema indipendente fondata da Robert Redford e in corso in questi giorni a Park City, nello Utah, che da sempre ha in programma una rappresentanza di alta qualità del cinema LGBT e quest’anno propone delle vere e proprie chicche, anche con un titolo italiano. Ecco tre titoli da tenere d’occhio:

CHIAMAMI CON IL TUO NOME: IL RITORNO DI LUCA GUADAGNINO

Da Melissa P. a Io sono l’amore, fino a Bigger Splash, Luca Guadagnino ha dimostrato di essere un esperto degli interstizi più nascosti dei sentimenti e delle passioni. Il suo nuovo film Chiamami con il tuo nome, tratto dall’omonimo romanzo di André Aciman, è un romance su due adolescenti che, sulla riviera ligure negli anni ’80, vivono insieme un’estate di amicizia e poi di irresistibile attrazione. Il diciassettenne italiano Elio e l’americano Oliver, di poco più grande, sono interpretati da Timothée Chalamet (già visto in Interstellar) e Armie Hammer.

DEE REES, LA REGISTA DI COLORE LESBICA PIÙ INFLUENTE DI HOLLYWOOD

Nel 2011 ha debuttato con Pariah, su una mascolina adolescente afro-americana che esplora la sua sessualità. Poco dopo ha vinto quattro Emmy per il suo film tv per la HBO Bessie, con Queen Latifah nei panni della leggendaria cantante blues Bessie Smith. Per il suo ultimo film in programma al Sundance, Mudbound, ambientato nel Mississippi del 1939 agitato dalle questioni razziali, ha radunato addirittura Carey Mulligan, Garrett Hedlund e Mary J. Blige: la regista quarantenne Dee Rees non smette di scalare il ranking di potere di Hollywood, ed è forse già la più celebre autrice di colore e lesbica di sempre.

GOD’S OWN COUNTRY, IL BROKEBACK MOUNTAIN INGLESE

Il paragone con il cult di Ang Lee viene spontaneo: God’s Own Country, opera prima di Francis Lee, racconta dell’allevatore 24enne Johnny Saxby (Josh O’Connor) che, fra le colline dello Yorkshire, s’innamora di un migrante rumeno (Alec Secareanu) assunto nella fattoria di famiglia per aiutare con la nascita degli agnelli. L’ambiente che li circonda, ovviamente, è repressivo, dalla famiglia ai frequentatori spietati del pub: il loro amore dovrà superare i pregiudizi, ancora più tenaci in campagna.

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