Questo è un momento importante per la carriera dell’attrice siciliana, che in queste settimane è al cinema con Belli di papà e Matrimonio al Sud mentre è protagonista al Torino Film Festival con Lo Scambio.Â
In questi giorni è sugli schermi con due film, Belli di papà di Guido Chiesa e Matrimonio al Sud di Paolo Costella, che ne confermano le doti di attrice brillante, in cui la bellezza è al servizio del talento, mentre al Torino Film Festival si è messa in luce ne Lo scambio, del documentarista Salvo Cuccia, dove ha affrontato il suo primo ruolo drammatico. Per Barbara Tabita è un momento importante della sua carriera, iniziata nel 2002 con Come se fosse amore di Roberto Burchielli e proseguita con la partecipazione a pellicole di Vincenzo Salemme (Ho visto le stelle!), Leonardo Pieraccioni (Ti amo in tutte le lingue del mondo, Io & Marilyn), Ficarra e Picone (Il 7 e l’8), Pierfrancesco Filiberto alias Pif (La mafia uccide solo d’estate), Marcello Macchia alias Maccio Capatonda (Italiano medio), oltre ad alcuni importanti prodotti televisivi (tra gli altri, una stagione ne I Cesaroni e l’episodio Il gioco delle tre Carte della serie Il commissario Montalbano)
Barbara, siamo abituati da anni a vederti lavorare in commedie e invece con Lo scambio hai scelto un film drammaticoâ¦
Lo scambio è ambientato a Palermo e racconta di un commissario di polizia e di sua moglie, una donna che ha subìto diversi aborti e soffre per la mancanza di un figlio. Una storia d’amore molto complessa. Il regista mi ha scelta subito dopo aver ascoltato il timbro naturale della mia voce, che è più basso di quello che uso quando recito. Mi ha detto che non dovevo fare altro che parlare normalmente. Certo, per interpretare il personaggio ho dovuto subire una vera e propria trasformazione.
ÈÂ stato difficile?
Sì, ma ne è valsa la pena. Ho sempre affrontato il mio lavoro con leggerezza, ma qui avevo la necessità di mantenere lo stato di prostrazione e follia in cui versa la protagonista. Così ho deciso di non avere un camerino dove riposarmi e una volta finito sul set di andare direttamente a casa.
In attesa che il film di Cuccia esca nelle sale, sono comunque le commedie a darti grande soddisfazione. In particolare Matrimonio al Sud con Massimo Boldi è ai vertici della classifica, superato solo da due giganti come Hunger Games e Spectre.
Massimo voleva un film che funzionasse per tutta la famiglia e i risultati gli stanno dando ragione. E questo è dovuto anche al fatto che ci siamo divertiti tantissimo. Sul set era come essere in una compagnia di giro, improvvisavamo tutti. Con Debora Villa l’affiatamento era tale che a volte ci scambiavamo le battute. Sono felice perché Paolo Costella mi ha dato carta bianca e così ho potuto esprimere liberamente la mia comicità. I duetti con Debora dimostrano che i tempi sono maturi per avere dei caratteri femminili importanti anche nella commedia, più spesso declinata al maschile.
Soddisfatta anche di Belli di papà?
Sì, il film di Chiesa è a metà strada tra la comicità pura di Matrimonio al Sud e i toni drammatici di Lo scambio. Ci sono momenti divertenti, ma anche riflessioni più serie su cosa voglia dire oggi essere padri e figli. Il personaggio che interpreto, l’amante di Abatantuono, è un po’ la coscienza di tutti i protagonisti. In ognuno dei tre film di cui stiamo parlando c’è dentro un pezzo di me, sono affezionata a questi lavori, così come a pellicole più naif come La mafia uccide solo d’estate o più stralunate come Italiano medio.
Ma che genere di film ama Barbara Tabita?
Mi piacciono le commedie romantiche come Notting Hill o Il matrimonio del mio migliore amico e ho adorato Compagni di scuola di Verdone. Marinavo la scuola per guardarlo in cassetta.
Con quali registi vorresti girare in futuro?
Tornerei subito a lavorare con Pieraccioni e Salemme, mentre tra gli altri, con Massimiliano Bruno, Paolo Genovese e Luca Miniero. Se però devo fare un nome su tutti, allora dico Paolo Virzì, un regista straordinario che amo moltissimo.