TFF2015: I MILLE VOLTI DI BARBARA TABITA

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Questo è un momento importante per la carriera dell’attrice siciliana, che in queste settimane è al cinema con Belli di papà e Matrimonio al Sud mentre è protagonista al Torino Film Festival con Lo Scambio. 

Lo scambioIn questi giorni è sugli schermi con due film, Belli di papà di Guido Chiesa e Matrimonio al Sud di Paolo Costella, che ne confermano le doti di attrice brillante, in cui la bellezza è al servizio del talento, mentre al Torino Film Festival si è messa in luce ne Lo scambio, del documentarista Salvo Cuccia, dove ha affrontato il suo primo ruolo drammatico. Per Barbara Tabita è un momento importante della sua carriera, iniziata nel 2002 con Come se fosse amore di Roberto Burchielli e proseguita con la partecipazione a pellicole di Vincenzo Salemme (Ho visto le stelle!), Leonardo Pieraccioni (Ti amo in tutte le lingue del mondo, Io & Marilyn), Ficarra e Picone (Il 7 e l’8), Pierfrancesco Filiberto alias Pif (La mafia uccide solo d’estate), Marcello Macchia alias Maccio Capatonda (Italiano medio), oltre ad alcuni importanti prodotti televisivi (tra gli altri, una stagione ne I Cesaroni e l’episodio Il gioco delle tre Carte della serie Il commissario Montalbano)

Barbara, siamo abituati da anni a vederti lavorare in commedie e invece con Lo scambio hai scelto un film drammatico…

Lo scambio è ambientato a Palermo e racconta di un commissario di polizia e di sua moglie, una donna che ha subìto diversi aborti e soffre per la mancanza di un figlio. Una storia d’amore molto complessa. Il regista mi ha scelta subito dopo aver ascoltato il timbro naturale della mia voce, che è più basso di quello che uso quando recito. Mi ha detto che non dovevo fare altro che parlare normalmente. Certo, per interpretare il personaggio ho dovuto subire una vera e propria trasformazione.

È stato difficile?

Sì, ma ne è valsa la pena. Ho sempre affrontato il mio lavoro con leggerezza, ma qui avevo la necessità di mantenere lo stato di prostrazione e follia in cui versa la protagonista. Così ho deciso di non avere un camerino dove riposarmi e una volta finito sul set di andare direttamente a casa.

Matrimonio al SudIn attesa che il film di Cuccia esca nelle sale, sono comunque le commedie a darti grande soddisfazione. In particolare Matrimonio al Sud con Massimo Boldi è ai vertici della classifica, superato solo da due giganti come Hunger Games e Spectre.

Massimo voleva un film che funzionasse per tutta la famiglia e i risultati gli stanno dando ragione. E questo è dovuto anche al fatto che ci siamo divertiti tantissimo. Sul set era come essere in una compagnia di giro, improvvisavamo tutti. Con Debora Villa l’affiatamento era tale che a volte ci scambiavamo le battute. Sono felice perché Paolo Costella mi ha dato carta bianca e così ho potuto esprimere liberamente la mia comicità. I duetti con Debora dimostrano che i tempi sono maturi per avere dei caratteri femminili importanti anche nella commedia, più spesso declinata al maschile.

Belli di papà Soddisfatta anche di Belli di papà?

Sì, il film di Chiesa è a metà strada tra la comicità pura di Matrimonio al Sud e i toni drammatici di Lo scambio. Ci sono momenti divertenti, ma anche riflessioni più serie su cosa voglia dire oggi essere padri e figli. Il personaggio che interpreto, l’amante di Abatantuono, è un po’ la coscienza di tutti i protagonisti. In ognuno dei tre film di cui stiamo parlando c’è dentro un pezzo di me, sono affezionata a questi lavori, così come a pellicole più naif come La mafia uccide solo d’estate o più stralunate come Italiano medio.

Ma che genere di film ama Barbara Tabita?

Mi piacciono le commedie romantiche come Notting Hill o Il matrimonio del mio migliore amico e ho adorato Compagni di scuola di Verdone. Marinavo la scuola per guardarlo in cassetta.

Con quali registi vorresti girare in futuro?
Tornerei subito a lavorare con Pieraccioni e Salemme, mentre tra gli altri, con Massimiliano Bruno, Paolo Genovese e Luca Miniero. Se però devo fare un nome su tutti, allora dico Paolo Virzì, un regista straordinario che amo moltissimo.

Valerio Guslandi