È ufficiale: ci sarà la seconda stagione di “La porta rossa”

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È finalmente ufficiale: La porta rossa, la serie tv terminata ieri sera e che ha letteralmente raddoppiato lo share di RaiDue, avrà un sequel. L’ha confermato la Direttrice di Rai Fiction Tinny Andreatta a Trieste, dove ieri ha partecipato a una proiezione speciale di La porta rossa in contemporanea con la messa in onda ma su grande schermo, al Cinema Ariston, insieme agli interpreti Lino Guanciale, Valentina Romani e Pierpaolo Spollon«Possiamo dire che un sequel ci sarà, e che gli sceneggiatori sono già a lavoro», ha affermato Andreatta.

La porta rossa è stata la serie-fenomeno delle ultime settimane, con più di 3 milioni di spettatori a serata e spesso vincitore assoluto in termini di share. Scritta da Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi, Sofia Assirelli e Michele Cogo, è una commistione di generi nuova e coraggiosa per la prima serata Rai: racconta le vicende di Leonardo Cagliostro (Guanciale), un ispettore di polizia che muore nei primi sei minuti della prima puntata, e compare poi come fantasma, incastrato tra il mondo dei vivi e quello dei morti proprio per scoprire chi l’ha ucciso e chi minaccia la moglie Anna (Gabriella Pession). Cagliostro è invisibile a tutti: l’unica che può vederlo e comunicare con lui è l’adolescente Vanessa (Valentina Romani), che diventa quindi il “braccio” per le indagini del fantasma Cagliostro.

ATTENZIONE, SPOILER!

Ieri sera finalmente il mistero si è risolto: Cagliostro è stato ucciso dal collega Rambelli (Antonio Gerardi), proprio l’uomo al quale era più legato, quasi come un padre acquisito. Ma ancora molti interrogatici sono rimasti aperti: chi è il “fantasma” Jonas (Andrea Bosca) e perché da giovane conosceva Rambelli? Ce la farà la madre (Cecilia Dazzi) di Vanessa a ricucire davvero un rapporto con la figlia? E soprattutto, Cagliostro supererà la porta rossa per lasciare per sempre questo mondo, o continuerà a vagare tra i vivi? A tutte queste domande darà risposta la seconda stagione, che potrebbe essere girata già il prossimo anno. Perché, come dice Cagliostro, “la fine non esiste”.

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