«Cosa è cambiato oggi rispetto agli anni Novanta? Molte cose cose. Però non mi manca niente». Non fa sicuramente parte del team dei più nostalgici Claudia Pandolfi, che con queste parole ha raccontato a Ciak il suo rapporto con il passato, tema chiave della nuova serie Sky Original Un’estate fa, disponibile dal 6 ottobre su Sky e in streaming su NOW.
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La serie, che vede Pandolfi tra i protagonisti insieme a Filippo Scotti e Lino Guanciale, si dipana su due diverse linee temporali, il 1990 e il presente, mescolando una forte dose di mistero e nostalgia. La stessa che l’interprete di Costanza adulta, Claudia Pandolfi, cerca di tenere lontana: «sarebbe terribile rimanere ancorati a qualcosa che apparteneva alla tua adolescenza. Vuol dire che non hai fatto lavoro su te stessa, che non hai cercato di capire chi eri e non vuoi sapere cosa diventerai. Certamente negli anni ’90 ero una ragazza molto più ingenua, ma non ho perso l’allegria né la fanciulla che è in me. Per questo dico che non mi manca niente, no». Un’estate fa
“Attenzione alla nostalgia”. #ClaudiaPandolfi #UnEstateFa pic.twitter.com/VjF3fq5b01
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Un concetto condiviso in maniera più edulcorata anche da Lino Guanciale, protagonista della timeline del presente nei panni di Elio, cinquantenne che si ritrova catapultato, con la memoria e non solo, a quell’estate del 1990, quando la ragazza di cui era innamorato sparì misteriosamente durante una vacanza in campeggio. «Mi mancano delle cose, ovviamente, perché era bello essere giovani all’epoca. Ho nostalgia di un’ingenuità, che allo stesso tempo era accoppiata ad un clima di grande attesa. Avevo 17 anni quando si cominciava ad aspettare gli effetti di internet sulle persone. Mi ricordo questa vigilia come qualcosa di fatale. Come quella del Millennium Bug che sembrava chissà che cosa. Quell’ingenuità collettiva era data dal fatto che non sapevi cosa stava per capitare. Però non è che ti manca a conti fatti, perché è bene poter guardare il presente negli occhi». Un’estate fa
“Nel 1990 avevo 11 anni, vivevo con grande angoscia quello che poi si è rivelato un baratro: le scuole medie” #LinoGuanciale #UnEstateFa pic.twitter.com/C3S5aYRf12
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Chi invece gli anni ’90 non li ha effettivamente vissuti, ma riassaporati in maniera “artificiale” è Filippo Scotti, interprete dell’Elio giovane. A lui abbiamo chiesto com’è stato catapultarsi nel campeggio estivo anni ’90, tra palloni Supersantos, partite a biliardino e gelati Calippo. «La cosa che mi più mi porterò dietro è il rapporto e la complicità che si è creata con il gruppo giocando e ritrovandoci tutte le sere. Eravamo senza telefoni. Ripassavamo le scene, giocavamo. Credo che ognuno di noi abbia ritrovato una parte di sé che aveva nascosto». Un’estate fa