“VOLEVO ESSERE WALT DISNEY”: L’UTOPIA VISIVA DI ALESSANDRO MENDINI

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Un’icona, un uomo che con le sue visioni tra fiaba e sogno ha cambiato le regole del design: Alessandro Mendini si è raccontato sul grande schermo del Milano Design Film Festival in Volevo essere Walt Disney. Ottantacinque anni appena compiuti e l’irrefrenabile istinto di esprimere il suo universo interiore che ancora oggi lo accompagna. In soli trentacinque straordinari minuti di emozioni, il cortometraggio ripercorre la poetica di uno delle più geniali menti del nostro tempo. Il film, diretto da Francesca Molteni è un viaggio nel flusso astratto delle idee del grande designer. Architettura, arte, scrittura e critica si mescolano come frammenti di un puzzle ancora incompiuto. «Il mio modo di agire e progettare è un bisogno autobiografico», dichiara Mendini, «ho la sensazione di appartenere al passato, uso metodi antichi, lontani dalla logica di oggi, come la matita. Pur avendola sempre criticata, anche la mia ricerca del bello è antica».

Un bisogno innato di creare cercando nuove vie, che gli ha permesso di realizzare oggetti mitici come la Poltrona Proust e il meraviglioso cavatappi Anna G targato Alessi e grandiose opere architettoniche, dal Groninger Museum nei Paesi Bassi alle stazioni Salvator Rosa, Università e Materdei della ormai famosa in tutta Europa metropolitana di Napoli. Un’immaginazione che rincorre l’utopia visiva, fuori dagli schemi grazie alla quale è riuscito a scrivere un pezzo della storia del design. Un uomo magnetico, ispirato e ispiratore, sempre sorridente, come testimoniano Alberto Alessi, Emilio Ambasz, François Burkhardt, Piero Bisazza, Germano Celant, Anna Gili, Joseph Grima, Giovanna Mazzocchi, per citarne alcuni. A fare da contrappunto una voce disincantata, quella di Elio, il tutto intervallato dalle oniriche atmosfere animate create da Era Ora & Ivana Gloria, dove i suoi oggetti prendono vita, si inseguono, entrano in contatto. Un universo parallelo il suo da scoprire e vivere.