Più di un terzo degli ospiti italiani dei rifugi della Caritas è costituito da padri la cui separazione provoca la condizione di indigenza e di privazione di una dimora, questo è ciò che accade a Giulio, protagonista di Altri padri, esordio alla regia in un film di finzione per il giornalista e critico cinematografico Mario Sesti, presentato Fuori Concorso al Torino Film Festival e al cinema dal 13 al 15 dicembre. Paolo Briguglia è Giulio, un uomo innamorato della propria famiglia che non si accorge però del malessere della moglie, Annalisa, interpretata da Chiara Francini, dalla quale si separa dopo aver scoperto un suo tradimento. La situazione per Giulio però si fa insostenibile quando questi si vede allontanato dai propri figli e messo in una condizione di difficoltà ed indigenza tali da causargli gravi problemi anche giudiziari, fino ad arrivare alla reclusione in carcere.
«Quando mi è stata proposta la regia di Altri padri – racconta Sesti -, ciò che mi è sembrato di grande interesse, è stato lo studio di ciò che accade quando un amore di lunga data finisce: il trauma è così profondo, soprattutto quando al centro c’è una famiglia con dei figli, da spingere entrambi a cercare di salvarsi dal dolore e dalle conseguenze materiali».
Un tema doloroso affrontato con uno stile narrativo originale che consente di vivere la storia come una sorta di puzzle da ricostruire insieme ai personaggi stessi.
«Inizialmente ho pensato che il conflitto tra Annalisa e Giulio, il loro dolore, fosse il centro di gravitazione del film – continua il regista -, ma presto mi sono reso conto di quanto fosse importante il momento della prigione e quanto il finale thriller e poliziesco potesse consentire allo spettatore di rileggere l’idea di relazione, di famiglia, di paternità in modo più complesso e molteplice».
Sesti, supportato da un ottimo cast che, oltre Briguglia e Francini, vede anche la partecipazione straordinaria di Maria Grazia Cucinotta, Antonio Catania e Ricky Tognazzi, in Altri padri porta sul grande schermo un racconto ricco di sfumature inusuali sul tema centrale e spiega: «Il film è un melodramma noir che vuole partire dal realismo di una condizione sociale per arrivare al cinema e al suo potere di farci comprendere le cose con un senso in più rispetto al mondo». Altri padri è prodotto da Morol srl di Gianluca Cerasola, che del film è anche sceneggiatore, in collaborazione con Rai Cinema e con il sostegno del MIC.