Antitrust, condanna e sanzione definitiva per ANICA, ANEC e ANEC LAZIO

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L’Antitrust ha appena condannato in via definitiva ANICA, ANEC e ANEC Lazio per l’attività di boicottaggio d’impresa nei confronti delle arene cinematografiche gratuite di tutta Italia, in violazione all’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea e articolo 2 della legge n. 287/90.

In ben 77 pagine di sentenza, l’AGCM evidenzia come la loro condotta «è considerata tra le violazioni più gravi della normativa antitrust in quanto, finalizzata all’esclusione di operatori dal mercato, limitando l’offerta del prodotto cinematografico e arrecando un pregiudizio al funzionamento del mercato a danno dei consumatori […] si ritiene che ANICA, ANEC e ANEC Lazio abbiano posto in essere un’intesa unica, complessa e continuata, restrittiva della concorrenza per oggetto».

«Alla luce di quanto precede – continua l’Autorità – si ritiene che almeno a partire dal 2018 le associazioni di categoria ANICA, ANEC e ANEC Lazio abbiano travalicato i confini dell’attività associativa lecita per uniformare la strategia delle imprese di distribuzione verso dinieghi e condizionamenti nel rilascio delle licenze alle arene gratuite […] la documentazione acquisita evidenzia che alcuni casi eclatanti di mancato riscontro alle richieste di film da parte delle arene gratuite sono frutto di una precisa strategia e non di accidentali disfunzioni aziendali».

È da ricordare come l’azione di boicottaggio si sia interrotta solo a seguito delle misure cautelari imposte alle associazioni di categoria sopracitate da parte dell’Antitrust in data 9 Luglio 2020, alle quali le stesse hanno presentato ricorso dinanzi al TAR, rigettato peraltro integralmente in data 7 settembre 2021.

L’autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato ha pertanto disposto una sanzione di oltre 90.000 euro complessivi nei confronti di ANICA, ANEC e ANEC LAZIO, ricordando nella sentenza che le stesse – come le arene gratuite – «beneficiano di finanziamenti pubblici, anche per le attività direttamente e/o indirettamente collegate alle arene estive (a pagamento)».

Oggi è un giorno molto importante non solo per noi operatori culturali, ma anche per tutti gli amanti del grande schermo. L’intervento dell’Antitrust, che ha fatto luce su una delle pagine più buie della promozione culturale italiana, è un bellissimo segnale che su ciò che è legittimo e quel che non lo è. Speriamo che con questa sentenza si possa finalmente mettere un punto alla vicenda e voltare pagina, affinché le energie delle realtà come la nostra, vengano convogliate nella realizzazione di iniziative cinematografiche in un’ottica di collaborazione reciproca tra tutte le componenti del settore e i territori del nostro paese.