Capri, Hollywood Film Festival, grandi nomi per il miglior cinema dell’anno

Dai registi Paul Haggis, Paolo Sorrentino e Sergio Rubini al produttore Agostino Saccà, ecco i premi e i grandi nomi del Festival dell'isola azzurra che chiude l'anno cinematografico.

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Il regista premio Oscar Paul Haggis (Crash – Contatto fisico, 2004) apre oggi il Capri, Holywood Film Festival, che premia Sergio Rubini come miglior regista dell’anno per I fratelli De Filippo. Al via, da stasera fino al prossimo 2 gennaio, il festival del cinema caprese, che dal 1995 promuove l’approfondimento, l’analisi e il dialogo sulle opere cinematografiche italiane e internazionali, e che in questa sua 26esima edizione propone oltre 150 titoli in programma con un omaggio speciale al passato presidente onorario Lina Wertmuller.

Eternals di Chloé Zhao e 007 – NO Time To Die di Cary Fukunaga inaugurano il programma delle proiezioni previste al Cinema Internazionale di Capri, che si svolgeranno anche presso il Cinema Paradiso di Anacapri e Cinema Armida di Sorrento.

Dopo aver annunciato il premio al Miglior Film Internazionale di questa edizione del Festival, assegnato a Paolo Sorrentino per È stata la amano di Dio, sono Agostino Saccà, fondatore e Amministratore Unico di Pepito Produzioni, e Sergio Rubini a vincere rispettivamente il premio Capri Award Produttore Italiano dell’anno e Filmmaker dell’anno del Capri, Hollywood International Film Festival per il film I fratelli De Filippo.

Presentato alla 16° Festa del Cinema di Roma, I fratelli De Filippo, che ha riscosso uno straordinario successo di pubblico e di critica, narra l’inconsueta storia dei De Filippo, due fratelli e una sorella che, grazie ad un immenso talento, si smarcano dalla soffocante ombra degli Scarpetta e rinnovano per sempre la storia del teatro italiano anche al livello internazionale. Il film andrà in onda su Rai 1, in prima serata, giovedì 30 dicembre.

“Il lavoro che abbiamo fatto sul set di questa imponente produzione è stato incredibile – ha dichiarato Agostino Saccà -, viste le condizioni in cui ci trovavamo. Il risultato è magistrale, I Fratelli de Filippo – come direbbe un grande del nostro cinema, Mario Monicelli – è un filmone. Niente è stato lasciato al caso. Ci sono le musiche di Piovani, i grandi costumi di Millenotti e non c’è una comparsa. Tutti i figuranti, anche quelli meno evidenti sono attori professionisti. Abbiamo sentito la necessità di risarcire categorie come le maestranze o gli attori che tanto hanno sofferto durante il lockdown e ci siamo riusciti. Il film è bello, forte e ha ottenuto il riconoscimento che meritava dal pubblico e dalla critica”

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“Con l’energia di Agostino e Maria Grazia Saccà di Pepito siamo riusciti a girare in piena pandemia – racconta il regista Sergio Rubini -. Lo abbiamo fatto in un clima di guerra e nonostante questo, Agostino è venuto a Napoli a parlare alla troupe dando coraggio e forza a tutti noi. È stato un momento molto emozionante e importante. Questa storia mi gira in testa da quando avevo 20 anni. Un amore che parte fin da quando ero ragazzo. Possiamo modificare la nostra storia con il talento e la meritocrazia, c’è un futuro possibile per tutti, se si ha tenacia e abnegazione anche per chi viene dalle retrovie.”