La Playlist di Ciak

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Nuove scoperte e grandi certezze, italiani o stranieri, colonne sonore celebri oppure autori ancora sconosciuti: ecco la playlist della settimana di Ciak elaborata dal nostro Andrea Morandi che ha scelto 11 brani dalle colonne sonore appena uscite oppure in arrivo prossimamente. Buon ascolto.

1. ESAUSTA RICERCA DEI SOLDI – Pivio & Aldo De Scalzi, da The Startup. Da sempre garanzia di qualità, anche per The Startup, il nuovo film di Alessandro D’Alatri, Pivio & De Scalzi non sbagliano il colpo e firmano uno score piuttosto lungo (22 pezzi) capace di mescolare elettronica e minimalismo (ascoltatevi anche Natale a MI e la doppia versione di Loro due) con qualche rimando alle ultime cose della coppia Trent Reznor & Atticus Ross. Il brano che rimane nelle orecchie però è Esausta ricerca dei soldi, cavalcata sonora di tre minuti sostenuta da un notevole giro di piano.

2. OI MUTSI MUTSI – Tuomari Nurmio, da L’altro volto della speranza. Anche se a scriverlo sembra un ossimoro piuttosto che un vero genere musicale, il country finlandese esiste davvero e il folle Aki Kaurismaki ha voluto farlo scoprire a tutti riempiendo il suo ultimo L’altro volto della speranza di brani sghembi quanto affascinanti, tra chitarre twang e rimandi blues. Come in questo pezzo del cantautore finlandese Tuomari Nurmio. Se volete ascoltare qualcosa di completamente diverso, questo è il vostro disco.

3. COME DOWN – Anderson Paak, da Iron Fist.  Poderoso il pezzo di Anderson Paak, compare di Dr. Dre e uno dei grandi nomi dell’ultima ondata americana, inserito in apertura dello score della nuova serie Marvel Iron Fist che trovate su Netflix: funk, pop e un groove che tira dentro l’ascoltatore come una lavatrice. Peccato però che il resto della colonna sonora poi non sia all’altezza: ventisei pezzi strumentali firmati dal canadese Trevor Morris che alla fine risultano affatto fondamentali.

4. ADDIO ALL’ISOLA – Franco Piersanti, da La stoffa dei sogni. Non ha vinto il David, sconfitto da Enzo Avitabile, ma rimane una delle cose migliori ascoltate in questa stagione di cinema italiano: lo score firmato da Franco Piersanti per La stoffa dei sogni non solo sopravvive alle immagini che commenta, ma si fa ascoltare e riascoltare molto volentieri. Otto tracce, da L’isola a Magiche sabbie dorate, e un pezzo su tutti: gli oltre sei minuti di Addio all’isola, malinconica ballata dall’andamento irresistibile.

5. AT DUSK – Trent Reznor & Atticus Ross, da Before The Flood. Ecco qui non solo un pezzo, ma un disco da avere: è la colonna sonora di Before The Flood, documentario visto lo scorso autunno e prodotto da Leonardo DiCaprio che ha unito nello stesso album un dream team di pesi massimi come Mogwai, Gustavo Santaolalla e il leader dei Nine Inch Nails, Trent Reznor con Atticus Ross, già Oscar per The Social Network. Diciotto brani per un’opera da tenere fissa nell’Ipod, nell’iPhone o dove volete voi.

6. VANISHING ACT – Lou Reed, da Bloodline – Stagione 2Chi è Mark Wike? Un music supervisor, ovvero colui che sceglie le canzoni da inserire in film e serie. Spesso è una figura inutile oppure dannosa, ma quando funziona è geniale e può davvero dare un senso a intere scene di un film o di una serie. Come il buon Wike, appunto, che per chiudere una serie di culto come Bloodline ha ripescato questa perla di Lou Reed posizionandola letteralmente sulla faccia di un grande Kyle Chandler in fuga.

7. IT HAPPENED AT DAWN – Justin Hurwitz, da Guy and Madeline... Per chi non ne avesse ancora abbastanza di La La Land, grazie alla Milan Records spunta la colonna sonora di Guy and Madeline on a Park Bench, ovvero il primo musical firmato da Hurwitz e Chazelle nel 2009, ancor prima di Whiplash. Tredici brani, strumentali e cantati, tra jazz e classica. Album prezioso, soprattutto per capire da dove arriva La La Land.

8. NO SURPRISES (STRIDE PIANO) – Ramin Djawadi, da WestworldAllievo di Hans Zimmer, il tedesco Ramin Djawadi per Westworld ha avuto un’intuizione geniale: prendere brani celebri e rileggerli con il suo pianoforte. Si va così da Paint It Black dei Rolling Stones a Black Hole Sun dei Soundgarden (che già era stato riletto da Brad Mehldau), ma il capolavoro è No Surprises dei Radiohead. Come spedire Thom Yorke  nel West.

9. LE BUREAU – Bertrand Burgalat, da Droles d’oiseaux et autres musiques de films. Prima di chiudere la nostra playlist, facciamo anche un viaggio nel cinema francese, sempre trascurato in Italia, ma che dal punto di vista della musica da cinema ha molti talenti da tenere d’occhio. Uno è senza dubbio Bertrand Burgalat, classe 1963 e attivo dagli anni Novanta, che ora raccoglie in un disco le sue composizioni. Tra tutte, prezioso lo strano carillon di Le Bureau, scritta l’anno scorso per l’inedito Tout De Suite Maintenant.

10. MAIN TITLES – Anne Dudley, da Elle. Unica donna a vincere un Oscar per la miglior colonna sonora (nel 1998 per Full Monty) assieme a Rachel Portman, Anne Dudley per il film di Paul Verhoeven firma uno score cupo e molto lungo (17 brani) che guarda a Bernard Herrmann in maniera molto intelligente (vedi Little Psycho), con un uso sapiente degli archi,  qualche svolta dissonante (A Woman Your Age) e un inquietante tema difficile da dimenticare.

11. IL PERMESSO – Paolo Vivaldi, da Il permessoChiudiamo con un altro autore italiano, nella speranza che le colonne sonore vengano finalmente messe al centro dei progetti cinematografici nostrani e non lasciate sempre come una cosa a margine: avevamo già amato lo score di Paolo Vivaldi per Non essere cattivo, ora torna con il nuovo film da regista di Claudio Amendola, Il permesso, un altro ottimo lavoro di cui, tra l’altro, si possono vedere parte delle registrazioni sul canale YouTube dello stesso Vivaldi.

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