Doppio Passo: intervista a Giulio Beranek, Giordano De Plano e al regista Lorenzo Borghini

Abbiamo intervistato il regista Lorenzo Borghini e gli attori Giulio Baranek e Giordano de Plano

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Esce oggi nelle sale Doppio passo, opera prima di Lorenzo Borghini, da una sceneggiatura di Cosimo Calamini e Lorenzo Borghini. La pellicola racconta la storia di Claudio che è lo storico capitano della Carrarese Calcio, un trascinatore, sia nella vita calcistica che in quella familiare. Tutto sembra andare per il meglio: la squadra raggiunge la promozione in serie B e, insieme alla moglie, apre finalmente il ristorante che ha sempre desiderato per stabilizzare il futuro economico della famiglia.

La tanto agognata serie B però si rivela una condanna: a Claudio non viene rinnovato il contratto per la sua età. Sarà l’inizio della caduta, come atleta e come uomo. Claudio sarà trascinato in un vortice di eventi che metterà in crisi le sue certezze e il suo stesso rigore morale.

Abbiamo avuto modo di intervistare il regista che ci ha raccontato la realizzazione del film:

«La storia è incentrata tutta sulla vita del protagonista perché per me era molto importante raccontare la caduta di un idolo amato nella sua città, in questo caso Carrara, e ciò che mi interessava veramente non era tanto la fase ascendente ma la parabola discendente. Insieme  Cosimo Calamini ci siamo chiesti di cosa ha bisogno Claudio, che cosa deve compiere per riuscire a salvare la propria famiglia e se stesso da una situazione debitoria pressante. Era importante capire cosa è disposto a fare una persona buona, perché comunque Claudio è un eroe buono, senza macchia, che purtroppo deve iniziare a compiere delle azioni che non avrebbe mai voluto fare».

Abbiamo intervistato anche Giulio Beranek e Giordano De Plano, gli interpreti di Claudio e Sandro che ci hanno svelato il loro rapporto sul set:

Giulio Baranek: «Il personaggio di Claudio mi ha affascinato molto: da quando ho letto la sceneggiatura mi è sembrato subito molto interessante. Dal copione ho capito che i suoi punti di forza, che poi fondamentalmente sono anche le sue debolezze, erano le corde su cui mi interessava lavorare. La preparazione è stata fondamentalmente sopratutto dal punto di vista mentale perchè dovevo confrontarmi con un personaggio che agisce in modo totalmente diverso da me. Sai a volte quando studiamo un protagonista troviamo qualche affinità con loro, invece Claudio è diametralmente opposto a me: un ragazzo impulsivo, un ragazzo che pur di far sembrare tutto perfetto quello che c’è intorno, non pensa alle conseguenze di quello che fa. Io sono molto più ponderato mentre lui è molto più ingenuo. Ho giocato a calcio per tutta la vita, ho esordito a 16 anni all’Olimpiakos ero molto bravo ma non aveva la testa per essere un calciatore. A 20 anni mi scelsero per Mare piccolo».

Giordano De Plano: «Anche io sono stato colpito dalla potenza della scrittura. Dal punto di vista dell’amicizia non avuto difficoltà: non ho recitato più di tanto perchè con Giulio siamo amici e ci siamo basati su quello che c’è tra noi di autentico. Dal punto di vista della cattiveria di  Sandro Costa ho seguito i bisogni del personaggio: anche lui ha delle esigenze da rispettare e molti problemi sia fisici che economici. Ha un passato dove ha avuto qualche problemino di piccola criminalità e quando a un certo punto anche lui deve fare delle scelte e va per le sua strada. Sono due personaggi che hanno delle caratteristiche comuni».