È morto il regista Peter Del Monte

Il regista è mancato a Roma all'età di 77 anni.

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Peter Del Monte
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Peter Del Monte è morto stanotte, 31 maggio 2021, a Roma, all’età di 77 anni.

Italo-americano nato a San Francisco, il regista e sceneggiatore si diplomò al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma sotto la guida di Roberto Rossellini, esordendo alla regia già nel 1969 con il suo saggio di diploma, Fuoricampo, riflessione critica sul cinema che si meritò addirittura la selezione del Festival di Cannes.

Nel 1975 arriva Irene Irene, e già dal primo film viene fuori uno dei temi ricorrenti del cinema di Del Monte, lo sdoppiamento della figura femminile, un elemento che si ritrova in gran parte della sua filmografia.

Regista anomalo per il cinema italiano, Del Monte ha sempre fatto un cinema molto libero, trattando argomenti anche scomodi con grande anticipo, come l’immigrazione (nel 1981 L’altra donna, La ballata dei lavavetri del 1998), ma anche il rapporto della generazione della contestazione con l’inevitabile trasformazione in classe borghese. In questo senso, Piso Pisello (1981) è una satira feroce e surreale di una coppia di ex Sessantottini che non riescono ad accettare il figlio diventato padre ad appena tredici anni.

L’infanzia rubata ai figli di una generazione che non è stata in grado di crescere è un altro dei temi ricorrenti di Del Monte, raccontato magistralmente in Piccoli fuochi (1985), storia di un bambino che si lega morbosamente alla sua babysitter, interpretata da una bravissima Valeria Golino.

Autore fuori dagli schemi, e per questo anche spesso ai margini dall’industria cinematografica italiana, Del Monte ha avuto anche un momento in cui il suo cinema ha avuto un respiro internazionale.

Giulia e Giulia, storia di una donna che a seguito di una perdita perderà anche se stessa, vede nel cast Kathleen Turner e Gabriel Byrne, oltre che Giuseppe Rotunno alla fotografia del primo film girato completamente con macchine analogiche in alta definizione. Era il 1987 e due anni è sul set con una giovanissima Jennifer Connelly per Etoile, thriller psicologico a cui Darren Aronofsky deve ben più di qualcosa, dato che Black Swan è un vero e proprio remake non dichiarato del film di Del Monte.

Dopo Tracce di vita amorosa, del 1990, l’attività di Peter Del Monte si dirada, e bisognerà aspettare ben sei anni per il film successivo, il bel Compagna di Viaggio, in cui Michel Piccoli, con cui aveva già lavorato quindici anni prima in Invito al viaggio, duetta con Asia Argento in quella che è una delle migliori prove dell’attrice figlia d’arte.

Negli ultimi 25 anni Peter Del Monte ha girato solo quattro film, e tutti meriterebbero una visione, da Controvento, oltretutto con due belle interpretazioni di Margherita Buy e Valeria Golino, ma anche Nelle tue mani, con Kasja Smutniak, e Nessuno mi pettina bene come il vento, protagonista Laura Morante.

Regista che come pochi in Italia ha messo al centro del suo cinema la donna, Peter Del Monte lascia una filmografia ben più che interessante, forse dimenticata troppo velocemente dalla critica e che meriterebbe, seppur tardivamente, un’analisi diversa.