Echo: Maya Lopez, la supereroina diversa dalle altre

Dal 10 gennaio su Disney+, Echo ci porta alla scoperta della cultura dei nativi americani attraverso il personaggio incarnato da Alaqua Cox

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Abbiamo incontrato Maya Lopez (Alaqua Cox), nella miniserie Hawkeye (2021) dove l’arciere si scontrava con questa ragazza, sordomuta e con una protesi di metallo alla gamba destra, a capo dei “tizi in tuta”, vecchi nemici di Occhio Di Falco al soldo di Wilson Fisk/ Kingpin (Vincent D’Onofrio). Da ogfgi, 10 gennaio su Disney+, i cinque episodi della miniserie Echo (tutti online nel giorno del lancio) permettono di scoprire come, dall’Oklahoma, una bambina native americani sorda e amputata, sia diventata un capobastone di Kingpin a New York e, soprattutto, cosa sia successo quando Maya ha scoperto che è stato Wilson Fisk a far uccidere l’amato padre William (Zahn McClarnon). Echo, serie atipica nell’ambito dei cine-comics, esplora le origini stesse delle tradizioni e dei miti dei nativi americani. Nel cast e nella produzione, oltre alla protagonista appartenente alla nazione ci sono tra gli altri, rappresentanti delle nazioni Navajo, Blackfeet e Mohave (ma anche degli aborigeni australiani Gunaikurnai), con flashback che, dall’origine dei tempi, ci portano nel 1200 e nel 1800, in un continuum temporale dove la missione di Maya, inseguita dall’impero criminale di Vilson Fisk, la riporta a casa. Maya deve confrontarsi con la propria famiglia e la sua eredità ancestrale per trovare pace. Nel cast di Echo troviamo anche Chaske Spencer, Graham Greene, Tantoo Cardinal, Devery Jacobs e Cody Lightning.

Ciak era presente al press junket internazionale di presentazione della serie, cui hanno partecipato Alaqua Cox (Maya Lopez), Vincent D’Onofrio (Wilson Fisk), Chaske Spencer (Henry), Devery Jacobs (Bonnie), la regista Sydney Freeland e il produttore esecutivo Brad Winderbaum. «Maya è una nativa americana sorda con una famiglia biologica e una famiglia adottiva. Ora sta cercando di riconnettersi con la sua famiglia, dopo aver scoperto il tradimento dello “zio” Wilson Fisk, che l’aveva adottata. Maya prova a riscoprire una vita più complicata e profonda di quella che ha vissuto e spero che possa imparare», spiega Alaqua Cox, prima di sottolineare le similitudini tra lei e Maya, «Lei ed io siamo simili. Entrambe abbiamo ovviamente avuto traumi infantili. Essendo un’amputata da bambina ho subito molti interventi chirurgici. Questo in un certo senso mi ha reso una guerriera, come Maya che ha dovuto affrontare la morte di sua madre e tutti i tragici eventi della sua vita. Abbiamo esperienze traumatiche diverse che ci rendono molto simili: siamo entrambe guerriere, dure e toste».

Vincent D’Onofrio, che aveva già incarnato Kingpin della serie Netflix Daredevil, è entusiasta di questa nuova possibilità, perché «la sceneggiatura mi ha dato l’opportunità di far progredire il personaggio: è molto emozionante perché è più grintoso e la cosa che mi ha colpito è questa sorta di dinamica padre-figlia andata storta». Dal temibile zio adottivo allo zio Henry la distanza è grande, come sottolinea Chaske Spencer, che del suo personaggio dice «l’ho sempre visto come un punto fermo, l’intermediario tra il passato e il presente di Maya. Fondamentalmente è un testimone: non ha alcun controllo su nulla, ma cerca di mettersi al passo con Maya, perché è un ragazzo normale, gettato in una situazione unica». Per Devery Jacobs che è Bonnie, cugina e amica d’infanzia di Maya, «Echo fa capire a Maya cosa significhino per lei la famiglia e Bonnie, vedendo chi avrebbe potuto essere se non fosse stata portata a New York. Nella serie il paese, la famiglia e la comunità indiana sono importanti perché, dopo un secolo in cui siamo stati sottorappresentati, qui c’è un cast corale di nativi americani nell’intero arco narrativo».