CIAK BIZARRO! ALICE ATTRAVERSO LO SPECCHIO

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Alice in Wonderland diretto da Tim Burton nel 2010 con un incasso totale di 1.025.467.110 dollari nel mondo, si trova al ventiduesimo posto nella classifica dei film che hanno incassato di più nella storia del cinema: inevitabile da parte della Walt Disney Pictures progettare e realizzare al più presto un sequel che ne potesse ripetere il trionfo. Confermato lo stesso cast stellare (con l’aggiunta di Sacha Baron Cohen) e la stessa sceneggiatrice, Linda Woolverton, la Disney, con Tim Burton questa volta solo nel gruppo dei produttori, ha pensato di affidare la regia di Alice attraverso lo specchio a James Bobin, distintosi per aver diretto con un certo brio i recenti film (2011 e 2014) con protagonisti i Muppets.

Il risultato è un’opera “psichedelica” di superficie, con un uso di un digitale “disegnato” fin troppo invasivo e un “plot” che deriva dal testo di Carroll soltanto il titolo (e forse non potrebbe essere altrimenti). Quella “fantasia priva di senso” che svelava poi la natura delle cose e delle persone resta una debole traccia al servizio di una narrazione fin troppo ancorata a una logica di racconto, attraverso una rappresentazione “coerente” della follia, che non rende giustizia piena al meraviglioso che sorge come sentimento di reazione verso un mondo arido e cinico. “Questa” Alice è partita per i mari della Cina per affermare la sua indipendenza e, ritrovata perfino la solidarietà materna, è pronta, con slancio neo-femminista, ad affrontare nuove avventure.

Forse non molti sanno che il libro di Lewis Carroll è un titolo che attraversa la filmografia disneyana fin dai primi cortometraggi animati di Walt Disney. Il primo contatto iniziò nel 1920 con la serie animata Alice in Cartoonland, quindi proseguì con il cortometraggio Thru di Mirror (1936) in cui è Topolino ad “attraversare lo specchio”. Seguirono, dal 1933 al 1945 diversi tentativi di realizzare un film dal vivo con inserti animati, di volta in volta con MaryPickford, Ginger Rogers, Luana Patten, finché nel 1946 Walt stesso decise di realizzare un film completamente animato dedicato ad Alice, che fu distribuito nel 1951. All’epoca Alice nel paese delle meraviglie risultò un film troppo innovativo per essere compreso nella sua geniale reinvenzione del testo carrolliano, oggi resta un gioiello senza tempo. Il lavoro preparatorio di bozzetti realizzati dalla veterana dei Disney Studios, Mary Blair, fu la base per ottenere la rappresentazione ideale di quel «mondo in cui niente sarebbe come è, perché tutto è come non è e viceversa».

Alice attraverso lo specchio