Ciak Bizarro: “Desperate Living”, John Waters e la sua “punk story”

0

E’ un fatto notorio che il regista-idolo dei Catecumeni Yeeeuuuch sia “The Pope of Trash”, ovvero John Waters, che ha da poco (lo scorso 22 aprile) celebrato il suo settantunesimo compleanno.  Quest’anno ricorre altresì il quarantennale di uno dei suoi film più riusciti ed emblematici, ossia Desperate Living (1977), che anche in Italia, grazie a un distributore indipendente (dopo una prima bocciatura ricevuta dalla commissione censura) venne distribuito in sala, seppur con l’assurdo titolo di Punk Story (poi cambiato in Nuovo Punk Story), cercando di coinvolgere quella generazione arrabbiata e rivoltosa che tra il 1977 e il 1981 tendeva al rifiuto delle culture dominanti e mostrava familiarità col “bizarro”.

La traduzione e l’adattamento dei dialoghi in italiano furono affidati alla scrittrice Lidia Ravera, all’epoca reduce dal grande successo di una pubblicazione scandalosa (scritta a quattro mani con Marco Lombardo-Radice), Porci con le ali, sorta di “diario sessuo-politico” di due adolescenti.

Nonostante questo, il film era troppo “weirdo” per conquistare qualsiasi tipo di pubblico e – almeno in Italia- passò del tutto inosservato, salvo con gli anni assurgere allo status di “cult”. La vicenda potrebbe essere descritta come una sorta di “cross over” tra Alice nel paese delle meraviglie e Il mago di Oz in versioni supertrash a tinte molto forti e dalle palesi oscenità.

Una casalinga con problemi psichici uccide il marito con la partecipazione della cameriera nera e obesa (un “omaggio” alla Mamie di Via col vento): fuggendo nella boscaglia costoro si ritrovano a Mortville, una baraccopoli abitata da reietti e governata dalla perfida, sessuomane e tirannica regina Carlotta (l’indimenticabile Edith Massey). Tra dialoghi spassosamente folli e un susseguirsi di scene-madri all’insegna del “miglior cattivo gusto” un gruppo di ribelli tenta un colpo di stato.

Nel film non appare il travestito Divine, al quale il regista avrebbe voluto affidare un ruolo poi assegnato a Susan Lowe, in quanto l’attore-feticcio di Waters al momento delle riprese era impegnato in un tour teatrale che lo vincolava con un contratto in esclusiva.

Tantissime le situazioni “pirotecnicamente” stracult: dal topo servito in tavola, ai poliziotti che indossano mutandine e svengono in amplessi, alle leggi insensate promulgate dalla Regina fino a un atto di cannibalismo “politico”.

L’ultima parola alla Sovrana Regina Carlotta/Edith Massey: “Spogliati, avanti! Avanti, vediamo un bel culo! Sì! Sì! Spogliati più veloce! Ammiriamo alcune parti intime! Ohhhh vedo Londra, vedo la Francia! Spalanca quelle gambe, Baby! Voglio carne e patate! Sììììììì! Una bella pagnotta di Hollywood! Sissignore! Vieni qui con questa bella cosa! Sei un ragazzino cattivo che mi fa ribollire tutta, lo vedi? Dovrò per forza darti una sculacciata!”

Marcello Garofalo

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here