Da Le ereditiere ai Premi Oscar: i 7 autori più premiati del cinema latinoamericano

0

Il cinema di origine latinoamericana è in gran forma. Lo dimostrano i grandi riconoscimenti mondiali, come il Leone d’Oro all’ultima Mostra di Venezia a Roma di Alfonso Cuarón, o i  premi che Le Ereditiere, l’intenso ed emozionante film d’esordio di Marcelo Martinessi, ha rastrellato al 68° Festival internazionale di Berlino: Orso d’Argento per la Miglior Attrice per Ana Brun, premio Alfred Bauer e con il premio Fipresci della critica internazionale.

Le ereditiere, che arriverà nelle sale italiane dal 18 ottobre con Lucky Red, è ambientato in Paraguay e racconta di Chela e Chiquita, entrambe discendenti da famiglie agiate, che convivono da oltre trent’anni. Dopo un tracollo finanziario, sono costrette a vendere un po’ alla volta i beni ereditati. Quando Chiquita viene arrestata con un’accusa di frode, Chela è costretta ad affrontare una nuova realtà. Avendo ripreso a guidare, si improvvisa tassista per un gruppetto di anziane signore benestanti. Nel corso di questa sua nuova vita, Chela incontra Angy, molto più giovane di lei, con cui stabilisce un rapporto molto speciale. Inizia così la sua personalissima e intima rivoluzione.

Guarda il trailer di Le ereditiere!

Una storia, insomma, sulla possibilità per le donne di riscattarsi, reinventarsi e ricominciare in ogni momento della vita, anche quando non si è più giovanissime. Marcelo Martinessi è solo l’ultimo degli autori latinoamericani che hanno sancito, negli ultimi anni, l’ascesa inarrestabile del cinema del sud America, conquistando la critica e il pubblico. Ecco a partire proprio da Martinessi, il ritratto dei 7 autori latinoamericani più applauditi in tutto il mondo.

IL SUCCESSO DEL CINEMA SUDAMERICANO IN 7 AUTORI

Marcelo Martinessi
Classe 1973 nato ad Asunciòn, Paraguay. Dopo aver presentato il corto Karai Norte del 2009 alla Berlinale e La voce perduta alla 73a mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, ottiene un grande successo di critica con il suo primo lungometraggio Le Ereditiere, presentato al 68° Festival internazionale di Berlino e premiato con l’Orso d’Argento per la Miglior Attrice (Ana Brun), il premio Alfred Bauer e con il premio Fipresci della critica internazionale. Il film, che sarà dal 18 ottobre nelle sale italiane, è candidato dal Paraguay alla corsa all’Oscar per il miglior film straniero.
Marcelo Martinessi e Ane Brun
Marcelo Martinessi e Ane Brun
Guillermo Arriaga
Regista, scrittore e sceneggiatore messicano.

Ottiene il successo grazie alle sceneggiature di alcuni importanti film diretti da Alejandro González Iñárritu come Amores Perros, 21 Grammi e Babel. Come regista, ha diretto la bellissima (all’epoca esordiente) Jennifer Lawrence in The Burning Plain – Il confine della solitudine, presentato in concorso alla 65a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.

Alfonso Cuarón
Regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e montatore messicano.

È il primo regista messicano della storia ad aggiudicarsi, nel 2014, l’Oscar per la Miglior Regia e il Directors Guild of America Award per il film Gravity. Esordisce nel lungometraggio nel 1991, con Uno per tutte. Dopo i primi film girati in patria, approda a Hollywood con titoli importanti: nel 2004 firma il terzo episodio della saga dedicata al maghetto più famoso al mondo, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, mentre nel 2006 dirige Clive Owen e Julianne Moore nel distopico I figli degli uomini. Nel 2013 Cuarón, con la storia dei due astronauti George Clooney e Sandra Bullock in Gravity, vince 7 Premi Oscar. Nel 2018, con Roma, si aggiudica il Leone d’Oro per il miglior film alla 75a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.

Alfonso Cuarón © 2018 Piermarco Menini
Guillermo Del Toro
Regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e scrittore messicano.

È forse l’autore latinoamericano che meglio ha raccolto l’eredità hollywoodiana del dark fantasy e del l’horror, anche con molti titoli tratti dai fumetti, come Blade II (2002) e Hellboy (2004). La prima candidatura al Premio Oscar arriva con Il Labirinto del Fauno (2006), nominato come miglior film straniero e per la miglior sceneggiatura.Ma il trionfo all’Academy arriva nel 2018 quando, con La forma dell’acqua, già Leone d’Oro alla 74. Mostra del Cinema di Venezia, vince l’Oscar al miglior film e alla miglior regia.

Alejandro González Iñárritu
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico messicano.

Con soli sei lungometraggi, Alejandro González Iñárritu ha già raccolto due Premi Oscar alla regia, quattro Golden Globe e quattro BAFTA. Il debutto al cinema avviene nel 2000 con Amores perros, considerato il primo capitolo della “Trilogia della morte” insieme a 21 grammiBabel. L’Academy lo consacra nel 2015 con i 4 Premi Oscar (tra i quali quello al miglior film e alla regia) per Birdman. Nel 2016 fa il bis: vince di nuovo come miglior regista per l’epopea fra i boschi del cacciatore di orsi Leonardo DiCaprio in Revenant – Redivivo.

Alejandro González Iñárritu
Sebastian Lelio
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico cileno.

Dopo essersi laureato a Santiago alla Escuela de Cine de Chile, Lelio comincia a realizzare una serie di documentari. È con i suoi lungometraggi di finzione, però, che si fa conoscere in tutto il mondo, in particolare con Gloria, premiato per la migliore attrice al Festival di Berlino 2013, e Una Donna Fantastica, Premio Oscar come miglior film straniero nel 2018. Il suo prossimo film, in uscita il 25 ottobre, è Disobedience, con Rachel McAdams, Rachel Weisz.

Juan José Campanella
Regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico argentino.

Nel 2002 dirige Il figlio della sposa che ottiene la candidatura agli Oscar come Miglior Film Straniero. L’Academy Awards lo insigne della statuetta nel 2010 per Il segreto dei suoi occhi. Campanella ha lavorato anche in televisione: ha diretto diversi episodi di Law & Order dal 2000 al 2009 oltre a Dr.House – Medical Division dal 2007 al 2010.